(s.t.) Cartellone teatrale e Tarquinia Jazz Festival: conferenza stampa di fine anno in Comune incentrata sullo spettacolo, questa mattina, ma non sono mancate divagazioni sul tema, soprattutto da parte del sindaco Alessandro Giulivi, dal bilancio sul Natale – con passaggi sul Presepe Vivente e Capodanno – al rapporto con le strutture balneari.
Ed è proprio Giulivi ad aprire la chiacchierata, chiedendo a Francesco Pierotti se il neonato festival jazz possa ambiare ai livelli di Umbria Jazz. “Beh, speriamo che cresca – gli risponde il musicista e direttore artistico – Ma pensare a una collaborazione è un’opzione da non scartare”.
“Servono fondamenta solide. – incalza Giulivi anticipando la verve di giornata – Spesso, a Tarquinia, quanto viene avviato poi è finito. Ma questa è una città che nel 2020 completa 3000 anni di storia: e in pochi in Italia possono dirlo”. Da qui partono una serie di annunci in tema cultura, a partire da Matta “i cui quadri torneranno nella sala consiliare del Comune di Tarquinia, così come saranno portati alcuni suoi pannelli in ceramica a Palazzo Bruschi”, continuando poi proprio con il palazzo che già ospita la biblioteca “per cui abbiamo aggiudicato la gara per il piano superiore, che sarà sede della pinacoteca da inaugurare in primavera. Tarquinia deve riprendersi la sua cultura: è fondamentale per lo sviluppo della città”.
Da qui il discorso torna sul teatro, con l’amministratore delegato di Atcl, Luca Fornai, che spiega come “il circuito si occupi dell’attività di decentramento, permettendo la distribuzione degli spettacoli nei comuni della regione in modo che siano accessibili anche fuori Roma. Ci riusciamo con i contributi di Ministero e Regione, che ci permettono di portare in tanti teatri spettacoli di livello altrimenti non raggiungibili: per fare un esempio sul prossimo cartellone di Tarquinia (qui nel dettaglio), basta citare Nicola Piovani”.
“È fondamentale per noi – continua Fornai – incontrare amministrazioni con sensibilità e attenzione vera nei confronti delle tematiche culturali. A Tarquinia c’è stata immediata sintonia con sindaco e assessore, e anzi sono stati loro a spingere per realizzare tante cose. Con questa rassegna siamo dovuti partire un po’ in corsa, ma abbiamo già tante idee per il futuro e la totale disponibilità a lavorare in collaborazione: anche per questo, la prossima stagione partirà regolarmente a ottobre. Da parte nostra c’è estrema contentezza nell’avere un socio così attivo che punta così tanto sulla cultura”.
Stessa soddisfazione da parte di Francesco Pierotti nel lanciare la prima edizione del Tarquinia Jazz Festival: “Mi colpisce grande entusiasmo per investire nella cultura e usarla come mezzo di arricchimento. La cultura è ricchezza morale e economica, e mi è difficile trovare realtà così lungimiranti in tal senso, pur girando molto per lavoro. Spero sia solo il principio di qualcosa più grande, che sia da traino per la città”. “Per quanto concerne il festival – conclude Pierotti – sono contento di questo programma, che vedrà musicisti di fama nazionale e internazionale inaugurare il 2020 del teatro. Grazie a Martina Tosoni per il coraggio di calarsi nell’avventura e al sindaco per averci creduto”.
Già aperta la prevendita per il festival jazz, il 2 gennaio si aprirà quella per il cartellone teatrale: sarà fissato a 200 il limite disponibile per gli abbonamenti, mentre i circa 70 restanti posti saranno destinati ai biglietti per ogni singolo evento (qui il dettaglio di prezzi e modalità d’acquisto di abbonamenti e biglietti). Una parte della platea, come spiegato dal sindaco, sarà poi riservata ai diversamente abili. “Stiamo ragionando – spiega Atcl – sulla possibilità di un doppio spettacolo, se l’attesa e le richieste si confermassero molto alte. Un’opportunità che cercheremo di offrire assieme al comune, facendo uno sforzo economico: offrirli a questi prezzi garantisce l’accessibilità alla cultura, ma comporta un’operazione importante in termini di impegno, ancor di più se aggiungiamo la doppia data”.
Ultima nota sul tema, quella dei costi. “Atcl contrattualizza e paga gli spettacoli, – spiega Fornai – la differenza tra spese e incassi la coprono Atcl e Comune in parti uguali. Ad oggi, il costo secco prevede oltre 23.000 euro cachet, a cui bisogna aggiungere i costi tecnici, quelli per i servizi, la Siae ecc: a fine rassegna sarà tutto tutto rendicontato a consuntivo voce per voce. Le previsioni attuali parlano di uno sbilancio di 8000 euro ciascuno tra Comune e Atcl, ma solo alla fine potremo quantificare bene le cifre”.
Per chiudere, una nota sul capodanno in piazza, che si farà “ma andrebbe eliminato. – interviene lapidario Giulivi – Ci sono altre cose che andrebbero fatte, perché un capodanno in piazza così la cultura la distrugge. Iniziamo a pensare in grande ed evitare queste cose da paese: sarà l’ultimo anno”.