Nella giornata di Fabrizio, in attesa della finale, pubblichiamo una lettera scrittaci, in questi gioni, da Sergio Guiducci.
Caro Bibo,
il Memorial come già sai accende tanti ricordi, che, fortunatamente, non hanno perso il colore, non sono come diapositive sbiadite di tanti anni fa, dimenticate in un angolo remoto di un armadio o di uno scantinato.
Il Memorial permette a tanti di rinvigorire il Tuo ricordo che permane nelle nostri menti e nei nostri cuori in tutto l’arco dell’anno ma che, tra giugno e luglio, viene rafforzato e rappresentato in campo. Quest’anno, da un punto di vista puramente sportivo, ho però l’impressione che il Memorial sia stanco; la vecchia guardia, quella che ti rappresenta c’è, cerca nel migliore dei modi di essere viva, con gli immancabili acciacchi o gli impedimenti “matrimoniali” che in questo periodo non dovrebbero “rompere”, ma che, giustamente, ci sono, perché siamo cresciuti, nonostante non lo vogliamo accettare.
Ma noi siamo lì, e con Noi intendo anche te, perché non puoi nasconderTi che anche tu ti stai “invecchiando”, anche se un angelo come si dice, non può invecchiare, ma te saresti capace di fare anche questo per creare scompiglio lassù…
Sono le nuove generazioni che mi sembrano fuori luogo, nel senso che lo spirito con il quale giocano non sembra integrarsi con il torneo e con quello che rappresenta, a parte rare eccezioni.
Proprio quest’anno ci sono state un po’ di, definiamole, scaramucce tra chi è cresciuto con te e chi non era nato quando tu sei andato a giocare su un altro prato; ho sentito più di una volta menzionare la parola rispetto nei tuoi confronti, dare tutto sul campo solo ed esclusivamente per te, segno evidente che, anche giustamente direi, la nuova generazione sembra non capire, proprio perché non ti ha conosciuto e ciò non sta a significare che questi ragazzi siano insensibili o senza cuore, ma non hanno fatto parte della nostra epoca, dei Fabrizio’s boys, delle lunghe serate estive fuori dallo Chalet a prendere in giro chiunque, delle lunghe battaglie sul campo del Subbuteo, tennis, skate, autoscontro di Dancelliana memoria e tanto altro, tutte cose che hanno consolidato NOI tutti e che riversiamo su un campo di calcetto come libero sfogo per te, che da tanti anni, purtroppo, non Ci passi più un pallone.
Che dirti? Io sogno e spero che il Memorial vada avanti, come il tuo ricordo che NOI non perderemo mai, un ricordo così colorato da far impallidire un arcobaleno.
Ciao Bibo
Sergio Guiducci