Riceviamo e pubblichiamo
“Per i servizi idrici è necessaria una gestione pubblica. L’acqua è una fonte di vita insostituibile, costituisce un bene dell’umanità: universale, pubblico e che appartiene a tutti noi.
Questo non solo per il rispetto dei diritti, a cominciare da quello alla sopravvivenza, alla salute, alla produzione agricola ed industriale, alla sicurezza alimentare, all’ambiente ed altri mille aspetti sui quali non è possibile fare un passo indietro; ma anche perché la privatizzazione dell’acqua ha dimostrato, in Europa come nei Paesi meno sviluppati, di produrre effetti economici negativi, inefficienze, carenza di qualità e sfruttamento incondizionato del territorio.
Come Consigliere dell’amministrazione Antonelli dell’Università Agraria di Tarquinia, intendo presentare mozione denominata “Acqua bene comune” al Consiglio dell’Università Agraria e contestualmente invierò la medesima richiesta al Sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, affinché le due amministrazioni prendano posizione contro l’Art.15 del d.l. 135 che prevede la privatizzazione dell’acqua e che venga riconosciuta la stessa come bene comune e diritto universale, dichiarando nel contempo il servizio idrico privo di importanza economica.
Con l’approvazione del decreto Ronchi, fortemente voluto dal centro-destra, i consigli comunali ed i sindaci verranno espropriati dalla gestione dell’acqua potabile, avviando così la mercificazione di un bene essenziale per ognuno di noi”.
Luigi Caria
Consigliere Università Agraria di Tarquinia