(s.t.) Una gran confusione, quella che regna sull’Università Agraria di Tarquinia: dal giorno delle dimissioni dell’ex presidente Alberto Blasi – e forse anche da prima – non c’è pace attorno all’ente di via Garibaldi, ancora in attesa di veder nominato il commissario straordinario ed ora al centro di un mistero attorno alla possibile data delle nuove elezioni.
Ieri, infatti, sollevando un polverone incredibile sulla politica tarquiniese, già in agitazione per le Comunali della primavera 2017, il consigliere regionale Daniele Sabatini ha diramato una nota in cui, riportando la propria interrogazione rivolta all’assessore Refrigeri, questi avesse annunciato la data della chiamata al voto per il prossimo 29 gennaio 2017. Un giorno sin troppo prossimo, a dire il vero, tanto che la notizia ha sorpreso e confuso praticamente tutta la politica locale. Già in serata, però, arrivavano le prime smentite, ma per capire appieno la vicenda vediamo cosa riporta il verbale della seduta del consiglio in questione.
Il cui testo conferma l’annuncio secondo cui a breve – testualmente si parla di “in queste ore” – verrà nominato il commissario, e subito riporta un’ulteriore specifica di Refrigeri che, in effetti, può aprirsi ad ambigua interpretazione, soprattutto quando legato, come in questo caso, ad un discorso che riguarda direttamente l’Agraria di Tarquinia. L’assessore, infatti, informa sulla predisposizione del decreto che fissa al 29 gennaio 2017, dalle 7 alle 23, la data per lo svolgimento delle elezioni “per il rinnovo del consiglio degli enti agrari, i cui mandati giungono a naturale scadenza nel 2016, nonchè il rinnovo delle commissariate Università di Nettuno e Vivaro”, per poi annunciare il rinvio in data da destinarsi delle elezioni per gli enti di uso civico nelle zone colpite dal terremoto.
Tarquinia, insomma, pare non rientrare in nessuna delle ipotesi sopra descritte, il che quindi smentisce l’ipotesi del voto a gennaio. Ma a rincarare l’incertezza e la confusione è anche il passaggio subito successivo del verbale, in cui Sabatini manifesta la propria perplessità sulla vicinanza della data del voto, senza che Refigeri chiarisca ulteriormente se Tarquinia rientra o meno nella casistica chiamata alle urne a gennaio.
Nonostante l’evidente, generale confusione, insomma, non si dovrebbe andare al voto questo inverno, mentre c’è attesa – a oltre due mesi dall’effettività delle dimissioni di Blasi – per la nomina del commissario che dovrebbe essere imminente.