Riceviamo e pubblichiamo
Mercoledì 1° maggio, alle 12 e 30, gran finale in piazza Garibaldi per Canta Fiora, con il pranzo sociale e i cori del maggio. Chiude così la kermesse che dal 25 aprile ha invaso le vie del borgo con la buona musica e l’aria di festa.
Ideato e diretto da Antonio Pascuzzo per Vivodimusica, con il sostegno del Comune di Santa Fiora e la sponsorizzazione di Sorgenia, il festival in questa seconda edizione ha avuto il suo momento clou sabato 27 aprile con la Notte delle Serenate: dopo gli incontri del pomeriggio con ospiti illustri come Luigi de Magistris sindaco di Napoli, Filippo Palombini sindaco di Amatrice e il senatore Matteo Richetti, si sono susseguiti una serie di concerti improvvisati degli artisti, in tutto oltre 250 tra musicisti e cori, che hanno inondato di note piazza Garibaldi.
In un’atmosfera incantata tutti i presenti si sono cimentati in canzoni d’amore. Con loro Antonio Pascuzzo, Roy Paci, Flaco Biondini, Bobo Rondelli, e il dissacrante Ruggero dei Timidi, hanno dato vita ad una sequenza emozionante di serenate, con 4 diversi set allestiti nella piazza su calessi addobbati di fiori, per culminare in un crescendo emotivo di un canto totale, collettivo, guidato dal Coro dei Minatori di Santa Fiora e reso ancora più suggestivo da una cascata di palloncini colorati, in cui tutti i presenti si sono abbandonati alla dimensione più gioiosa.
Tra di loro anche il senatore Richetti che si è lasciato guidare in una struggente versione di Albachiara di Vasco Rossi.
Tanti i concerti di questo Festival, con un occhio attento anche alla solidarietà: all’osteria Sottoalportone è stata allestita una postazione per raccogliere fondi per la Fondazione Meyer di Firenze.
Canta Fiora è stata anche escursioni alla mattina, set musicali negli anfratti più affascinanti del borgo, fiori, natura, canti nelle cantine. Due momenti da ricordare: la bellissima versione di “Bella ciao” eseguita dalla sapiente tromba di Roy Paci, affacciato sulla Valle del Fiora nel giorno dell’inaugurazione del festival e una dedica struggente con il duetto tra il direttore artistico Antonio Pascuzzo ed il coro di Amatrice, che hanno eseguito il brano “Chitarra ferita” dei Rossoantico, che racconta il terremoto attraverso la voce immaginaria di un giovane uomo strappato agli affetti e alla sua chitarra in seguito al sisma de L’Aquila.