Riceviamo e pubblichiamo
Negli ultimi giorni è cresciuta tantissimo l’attenzione sul referendum costituzionale di ottobre. Bisogna dire che un grande contributo l’ha dato la maniera arrogante e spregiudicata con cui il presidente del consiglio Renzi e il ministro Boschi hanno lanciato la campagna per il Si. La netta presa di posizione della Confindustria dovrebbe aver chiarito definitivamente che siamo di fronte a un’ulteriore capitolo dell’attacco neoliberista contro democrazia e diritti.
Nonostante l’informazione televisiva continui a oscurare le ragioni del No alla riforma costituzionale e all’Italicum il moltiplicarsi di prese di posizioni autorevoli di costituzionalisti circolano abbondantemente e si moltiplicano le iniziative in giro per l’Italia. Gli stessi sondaggi incoraggiano alla lotta e all’impegno contro il pasticcio autoritario del capo del governo. Ma la campagna della raccolta firme sull’Italicum come sui referendum sociali è ancora molto al di sotto delle necessità.
Nonostante l’amplissimo arco di personalità, movimenti, associazioni e partiti coinvolti non è partita immediatamente con la dovuta capillarità e incisività sul tutto il territorio nazionale. Abbiamo superato più della metà dei tre mesi della campagna di raccolta e i numeri non sono esaltanti anche se i segnali sono di un crescente impegno. Con questo ritmo non si arriverà al numero di firme utili, il tempo a disposizione non è infinito. Entro il 2 luglio i moduli dell’Italicum e dei referendum sociali, entro il 13 luglio quelli per la Costituzione, completi delle firme autenticate e certificate, dovranno essere depositati presso la Corte di Cassazione a Roma dalla Segreteria operativa centrale. Quindi le operazioni di raccolta delle firme, compreso il ritiro dei moduli dai Comuni, dovranno concludersi entro il 20 giugno per Italicum e referendum sociali, il 1 luglio per la Costituzione.
E’ necessario dunque fare molto di più per raggiungere l’obiettivo. Il risultato dipende da ciascuno di noi. Rivolgiamo a tutti l’appello ad attivarsi presso i comitati del proprio territorio e se un comitato ancora non c’è a metterlo in piedi il più rapidamente possibile mettendosi in contatto con i referenti dei vari referendum. Serve a questo punto il massimo impegno nella raccolta e laddove non l’hanno già fatto a partire prima possibile. Soprattutto invitiamo a portare la nostra esperienza militante in tutti i comitati e a esserne promotori laddove ancora non ci sono chiamando a raccolta tutte le energie disponibili.Dobbiamo moltiplicare i banchetti ovunque possibile. Nelle strade, nelle piazze, nei mercati, davanti a scuole, ospedali, e uffici. Ovunque. L’attacco alla costituzione dovrebbe indurre tutti noi a compiere il dovere di cittadino resistente, le raccolte firme per i referendum costano molta fatica, ma ci sono tantissimi buoni motivi per farlo. Noi lo faremo, io lo farò!
Marzia Marzoli