di Leo Abbate
Ed eccolo qua il campionato d’Europa, la manifestazione in assoluto più infausta per la nazionale italiana; per ricordare una vittoria degli azzurri è necessario tornare al lontano 1968 ( finale contro la Jugoslavia, risultato: 2 a 1, un micidiale uno – due con il quale prima Riva, poi Anastasi ebbero ragione dei temibili slavi, il Mister: un certo Ferruccio Valcareggi).
Era la grandissima nazionale di Zoff, Burgnich, Facchetti, Rosato, Guarneri, Salvadore, Mazzola, Domenghini, Riva, De Sisti, Anastasi.
Da quella volta e fino ad oggi, il campionato d’Europa l’abbiamo solo visto vincere dagli altri, da tutti gli altri, perfino dalla Grecia. Miglior piazzamento dopo la vittoria del ’68: una finale disputata nel 2000 e persa purtroppo con la Francia.
Ma non finisce quì! Di motivi per affrontare questo appuntamento con scetticismo e preoccupazione ne abbiamo a tonnellate. Mentre noi abbiamo vinto questa competizione solo una volta ci sono nazioni europee che l’hanno vinta due volte (Francia e Spagna ) e perfino tre (la Germania). Perfino l’Olanda, che non vince mai niente, si è aggiudicata un campionato europeo proprio come l’Italia, quello del 1988, finale contro l’Urss: scarsi sulla carta e di molto inferiori sul piano della tradizione e della cabala.
Anche questa volta, se andiamo al concreto, la situazione non è buona. La nostra Nazionale è sotto schiaffo per defezioni dovute agli scandali, con giocatori reduci da gravi infortuni (basti pensare all’ictus di Cassano e allo stiramento di Chiellini) e altri, non più giovani, sfiancati da un campionato che in assoluto è il più massacrante d’Europa, non fosse altro che per l’altissimo livello tecnico e atletico delle squadre cosiddette “minori” che impegnano severamente e fino all’ultima giornata, qualsiasi avversario di qualsiasi caratura.
Se a tutto questo aggiungete che Balotelli è un incognita, Prandelli è un incognita, De Rossi in difesa è un incognita, Ogbonna non sta neanche sulle figurine e siamo capitati in un girone d’acciaio temperato, dato che dovremo affrontare nel’ordine: Spagna (10 giugno), Croazia (14 giugno) e Irlanda (18 giugno), mi sembra di poter dire che a partire dal 19 giugno, il nostro europeo sarà morto e sepolto. Buon divertimento.