Riceviamo e pubblichiamo
L’area denominata ex base C.A.A.L.E. sita all’interno della Riserva Naturale delle Saline di Tarquinia adibita dal giugno 2007 dall’amministrazione Mazzola a sede della Prociv locale, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, A.E.O.P.C., purtroppo è ancora fatiscente. Diventi un’opportunità di sviluppo volta al recupero ambientale, al potenziamento della sicurezza in mare e alla creazione di occupazione.
Per questo come avevamo annunciato, il 12 giugno scorso abbiamo indirizzato al Sindaco Mazzola una proposta di riqualificazione integrata dell’area che si sviluppa su due principali direttrici. La prima è quella dello sviluppo occupazionale con la realizzazione di uno stabilimento balneare, bar, ristorante, pizzeria ed area bungalow village. La seconda è quella del potenziamento della sicurezza in mare con nuove strutture ed attrezzature per svolgere l’attività di salvamento.
La proposta si basa sul rispetto delle più ferree regole di tutela e di recupero ambientale, perché se è vero che l’area da una parte si trova all’interno della Riserva Naturale delle Saline, dall’altra proprio per questa sua particolare collocazione non può più essere certamente lasciata ancora in queste condizioni di evidente degrado.
In questi anni in merito ad una riqualificazione dell’area ci sono state alcune idee. Il 17 febbraio 2007 l’allora consigliere di opposizione Angelo Centini (DS) denunciando il degrado in cui versava la struttura ne propose la totale demolizione per costruirci uno “chalet”. Il 4 aprile 2009, la proposta del Consiglio Comunale dei Giovani, che per voce dell’allora presidente Manuel Catini, proposero al Sindaco Mazzola di valorizzare l’area in questione. Il 05 aprile 2009 però a corto giro arrivò la secca risposta del primo cittadino Mazzola e dell’allora assessore alle politiche giovanili Capitani che perentoriamente bocciarono la proposta avanzata dai giovani consiglieri.
Il tempo perduto è stato tanto. La proposta presentata è quindi l’ennesimo sollecito al Sindaco Mazzola a che l’intera area questa volta venga bonificata in modo “totale” dal degrado in cui versa, su tutti la rimozione dell’eternit rotto (amianto) da anni presente sulle coperture di alcuni locali. Cosa altrettanto importante, è trasformare l’area in una seria opportunità di sviluppo occupazionale anche perché collocata in una zona ad elevato pregio ambientale e di forte attrattiva come sono le Saline di Tarquinia.
L’altro aspetto importante su cui la proposta punta è la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico l’area con la realizzazione degli argini al tratto finale del fosso circondariale delle Saline con i relativi bracci a mare, così da contenere da una parte le esondazioni dello stesso, dall’altra smorzare il grave fenomeno dell’erosione costiera sul tratto di mare in questione che sta martoriando anche i beni archeologici come Porto Clementino.
In tal senso il Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, al quale va il nostro plauso per l’intervento effettuato, proprio in questi giorni ha realizzato gli argini alla foce dello stesso. Un intervento importante da anni richiesto e necessario per attenuare l’erosione costiera sul tratto di costa antistante l’ex base C.A.A.L.E.
Alessio Gambetti
Popolo della Libertà di Tarquinia