Riceviamo e pubblichiamo
Quando lo sguardo di tutti è comprensibilmente puntato sull’emergenza Coronavirus, c’è un mondo equidistante che, anche seppur timidamente, si muove.
Era il 15 febbraio dell’anno corrente quando una notizia appare sulla stampa nazionale: “… tre prodotti alcolici dell’azienda agricola Valle del Marta, selezionati per partecipare al campionato del mondo: World Spirits Competition che si terrà a San Francisco nel mese di Marzo 2020”.
Il World Spirits Competition, è una competizione mondiale che si ripete ogni anno, alla quale partecipano migliaia di distillerie provenienti da quattro Continenti. Quest’anno, sono stati selezionati più di tremila diversi tipi di bevande alcoliche, tra Rum, Gin, Tequila, Brandy, Armagnac, Vodka, Grappe ecc… Nelle diverse categorie, si sono sfidate in una prova, detta: “al buio” (gli americani la chiamano “blind tasting”), dove i giudici (40 in questo caso), senza vedere l’etichetta del prodotto ma solo il bicchiere, compilano una scheda in cui votano tutte le caratteristiche organolettiche: la somma dei voti decreterà il vincitore. Questa prova garantisce la genuinità della competizione senza alcun tipo di pregiudizio o favoritismo.
La Valle del Marta è una azienda agricola vitivinicola situata a Tarquinia, nella bassa maremma, a metà strada tra il confine Lazio-Toscana e Roma. Da 25 anni, in un laboratorio proprio, produce 20 diversi tipi tra distillati e liquori. Insomma è una delle piccole, incredibili, realtà italiane, dove tradizione, passione e dedizione si uniscono in un “simposio” straordinario, in grado di creare quello che gli altri popoli nel mondo non sognano neanche.
Ne è una chiara dimostrazione il risultato che i due fratelli, Franco e Mario Pusceddu, hanno “portato a casa” dalla difficile prova di San Francisco. I prodotti che hanno partecipato erano tre: il Brandy “NUMA”, uno straordinario distillato di vino invecchiato in botti di rovere, la Grappa “TARQUINIA – Riserva Excellence”, invecchiata in barrique per 7 anni, l’Amaro “TARQUINIA”, tratto da un’antica ricetta contadina tramandata dai nonni, frutto della macerazione per tre mesi di 20 erbe, tutte raccolte nell’antico territorio etrusco di Tarquinia.
Beh, incredibile a dirsi, l’Amaro “TARQUINIA” si è guadagnato la medaglia di bronzo; la Grappa “TARQUINIA” si è posizionata al secondo posto sul podio, vincendo la medaglia d’argento; ma quello che ha fatto “impazzire” tutti (questo è quanto si è appreso dai commenti il giorno della premiazione) è il Brandy “NUMA”, che ha sbaragliato ogni concorrente, conquistando la medaglia d’oro.