Book&Wine si tinge di tricolore, e lo fa trasformando Tarquinia e via Garibaldi in una grande bandiera d’Italia: un allestimento d’eccezione, un libro tutto dedicato alla spedizione dei Mille, un giro d’Italia saltando da un vino tipico a l’altro ed il sabato tarquiniese diventa, in breve, la più informale ed animata celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità nazionale.
Sabato sedici aprile Tarquinia, grazie alla kermesse enoletteraria dell’Università Agraria, ha vissuto un pomeriggio particolare: prima la presentazione di “Camicie rosse, storie nere” – antologia di tredici racconti gialli che raccontano, in chiave fantasiosa e ricca di misteri, l’impresa di Garibaldi e dei suoi Mille – con sette autori che hanno intrattenuto ed incuriosito il pubblico in una chiacchierata a Palazzo Vipereschi, proprio il luogo che ospitò l’Eroe dei Due Mondi nel suo soggiorno tarquiniese; quindi la degustazione lungo la strada, con i vini di Liguria, Toscana, Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Lazio, le regioni che furono scenario della corsa delle Camicie rosse.
Sorrisi, curiosità, animazione, convivialità: c’erano tutti gli ingredienti che hanno sin qui fatto di Book&Wine una formula apprezzata, per la soddisfazione dei presenti, guidati dal direttore artistico Luigi De Pascalis lungo il percorso letterario e dai sommelier della FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) lungo quello del sapore dei vini.
“Stiamo percorrendo una strada che piace – le parole soddisfatte del presidente Alessandro Antonelli – al pubblico ed a noi: è interessante unire l’opportunità di gioviali serate a base di letteratura e vini con la celebrazione dell’Unità d’Italia. Book&Wine è un’idea giovane, ma già consolidata: e nei prossimi mesi ci attendono gradite sorprese”.
Intanto, sabato 23 aprile, a partire dalle 18 e 30, la kermesse torna nella calda ambientazione della Sala Belli, alle spalle della chiesa di San Pancrazio, in via dell’Archetto – cuore vivo del centro storico tarquiniese – per un appuntamento suggestivo e particolare: “Fado che Amália”, serata dedicata, appunto, al fenomeno musicale tipico del Portogallo ed a Lisbona, città che ne ha cullato la nascita.
Protagonista la musica – con Chiara Morucci (voce) ed il “Conjunto Romano” Felice Zaccheo (chitarra portoghese) e Franco Pietropaoli (viola di fado) che ripercorreranno alcune delle tappe fondamentali del genere – e la poesia e cultura portoghese, con letture, affidate alla voce di Rachele Luzi, e riflessioni tra letteratura e ricordo; oltre che, naturalmente, vini e liquori della terra della Regina del Fado, Amália Rodrigues.