Riceviamo e pubblichiamo
“Mio fratello, poche ore prima di essere arrestato, stava bene a tal punto da allenarsi senza problemi. Due giorni dopo era praticamente paralizzato e nemmeno una settimana dopo è morto: hanno provato a farci credere che “s’è spento”, come fosse una cosa normale. Ma non è così: mio fratello Stefano è morto per responsabilità di qualcun altro”.
Ilaria Cucchi arriva a Tarquinia, a Book&Wine, e l’ora e più in cui racconta la vicenda drammatica della morte di suo fratello Stefano – e dei successivi sviluppi tra indagini e processi – cattura l’interesse di un pubblico mai tanto numeroso.
Le omissioni, le bugie, il muro della burocrazia che occulta e rallenta, cercando di smorzare il desiderio di verità: sono le emozioni di Ilaria a colpire più di tutto, la lotta contro quella sensazione di impotenza che a volte pare aggredire chi cerca di capire dove siano le responsabilità. E ancora il dolore misto a stupore nell’apprendere la notizia della morte di Stefano, la sempre maggiore consapevolezza ed il crescente impegno per raccontare e migliorare la situazione delle carceri italiane – “quasi mi vergono – le parole di Ilaria – se penso a quanto, prima, fingessi lontana questa realtà e me ne disinteressassi” –, l’emozione nel poter condividere tutto questo con Tarquinia, città che per la sua famiglia e lei rappresentano un pezzo di vita.
Per la rassegna enoletteraria dell’Università Agraria di Tarquinia, quello di sabato 9 novembre con Ilaria Cucchi ed il suo libro “Vorrei dirti che non eri solo” rappresenta la realizzazione di un obiettivo: quello di consentire ai tarquiniesi il contatto con realtà di vario tipo, in grado di stimolare riflessione e dibattito.
Organizzato con la consueta collaborazione dell’Associaziona Artistica Culturale La Lestra e della FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, Book&Wine ha nel corso della serata consentito ai presenti di degustare il vino Pantaleone, rosso prodotto dall’azienda tarquiniese Marco Muscari-Tomajoli.