“È il frutto di una ricerca interiore, una forzata solitudine a stretto contatto con la natura che ha fatto emergere dalla tela un lavoro a volte sofferto, a tratti gioiosamente psichedelico, scarnificando e maltrattando le opere fino a raggiungere la soddisfazione e l’appagamento dell’anima”: la presentazione che Fabrizio Alessi fa di Blues Materico, la sua personale di pittura recentemente inaugurata nelle sale dell’ultimo piano di Palazzo Bruschi, a Tarquinia, racconta in modo efficace ma non del tutto completo il percorso che si fa scoprendo le sue opere.
Le parole, infatti, possono introdurre il visitatore all’idea di fondo, possono lasciare intendere la tecnica di realizzazione, ma spetta poi a colori e forme trasmettere messaggio ed emozione, introdurre chi guarda nel viaggio di Fabrizio, che in qualche maniera ne racconta percorsi, personalità e sensibilità.
“Quadri di pura materia, privi di scheletro del disegno, frutto di una sottrazione che scolora, – spiega Fabrizio – storie di chi si è perso ad Istanbul e non si ritrova più,o di chi si sente un vuoto a perdere, una Coca Cola aperta da giorni, uno sporco impossibile, un prodotto di mercato”.
“Appunti presi durante un puro ricordo mentale, immagini fotografate dallo sguardo e riposte in memoria si sgretolano su tele dove materia e intonaci, catrame e acrilici, colorano stati di inquietudine pacata”: e allora si passa dai paesaggi “che esistono, qua, dietro casa”, ad altri che “ vivono nei miei ricordi, picchi rocciosi dove mille volte lo sguardo si è perso all’orizzonte per scorgere l’onda perfetta”, da Santa Maria in Castello ai templi Hindu, dal “fragore delle onde a Balangan” a Punta delle Quaglie, “dove arrivano i miei stivali nelle fredde giornate d’inverno”.
“Lande deserte e picchi sul mare, – conclude Fabrizio – la mia Terra, le mie origini che tanto ho desiderato quando ne ero lontano, sono popolate da animali immaginari, da astrattismi riconoscibili, da parole urlate al vento e fermate poi dal silenzio”.
Blues Materico è visitabile sino al prossimo 23 giugno 2024 all’ultimo piano di Palazzo Bruschi, in via Umberto I, a Tarquinia: ingresso libero tutti i giorni dalle 10 e 30 alle 12 e 30 e dalle 17 alle 20.