La notizia è circolata a mezzo stampa e siti web: l’assessore regionale alle Politiche agricole e alla Valorizzazione dei prodotti locali, Angela Birindelli, assieme al nuovo commissario Straordinario di Arsial, Erder Mazzocchi, hanno fatto visita a Tarquinia, ed in particolare all’Azienda Dimostrativa Arsial di Tarquinia.
Tutto bene, anzi benissimo, stando al comunicato regionale (“L’Azienda dimostrativa di Tarquinia – recita la dichiarazione dell’assessore – si occupa di portare avanti prove sperimentali e dimostrative finalizzate al miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni tipiche della maremma laziale come il frumento, il carciofo e il pomodoro da industria. Un lavoro molto importante per l’agricoltura locale che fino ad oggi non ha avuto la giusta ricaduta sul territorio”).
Se non che a sapere della visita a mezzo stampa non sono stati solo i cittadini, ma anche… il Comune; e riscatta la polemica tra piazza Matteotti e l’assessore Birindelli, già scontratisi nei mesi scorsi sul tema del pomodorificio.
“Non essere informati dell’arrivo dell’assessore regionale Angela Birindelli, è stata una mancanza di rispetto nei confronti del Comune di Tarquinia. – sbotta il sindaco Mazzola – Non aver coinvolto l’Amministrazione testimonia che la disponibilità al dialogo dell’assessore Birindelli esiste soltanto a parole. Evidentemente fa distinzione tra un Comune di centro sinistra e uno di centro destra”.
A non andar giù, a Mazzola, è soprattutto il fatto che la coppia Birindelli-Mazzocchi, nel corso della visita a Tarquinia, abbiano incontrato alcuni rappresentati di importanti realtà agricole del territorio con i quali si sono confrontati in merito alla situazione inerente al conservificio e allo stabilimento di Tarquinia della Cantina Cerveteri.
“Parlare della riapertura del conservificio e della salvaguardia del sito della Cantina di Cerveteri, senza chiamare in causa il Comune, lascia stupefatti – le parole del vicesindaco ed assessore all’agricoltura Serafini – La visita dell’assessore Birindelli è apparsa avere un fine politico e non quello di trovare un’effettiva soluzione alle problematiche del settore agricolo”.