Riceviamo e pubblichiamo
Per il Bene di Tarquinia prenderà parte all’incontro pubblico organizzato Giovedì 10 Aprile dall’associazione Bio Ambiente di Tarquinia in collaborazione con il Forum Ambientalista e ai medici ISDE per parlare dell’impianto a Biogas proposto in zona Olivastro, invitando tutta la cittadinanza a partecipare cogliendo il convegno come occasione di informazione e confronto su un tema attuale come quello dell’energia e dei rifiuti.
Il convegno vedrà la partecipazione dei protagonisti dell’informazione tecnico scientifica in Italia, di stimati rappresentanti della società civile che da anni portano la loro testimonianza e professionalità, come Simona Ricotti per il Forum Ambientalista, un riferimento importante in tema di rifiuti per i comitati locali, i medici ISDE di Gianni Ghirga e Mauro Mocci per la parte sanitaria.
Ci sarà Michele Corti, docente Universitario di Zootecnia, presidente del coordinamento nazionale Terre Nostre dei comitati no biogas no biomasse e per la tutela della salute e dell’ambiente, protagonista di tanti incontri informativi in tutta Italia.
I cittadini che parteciperanno all’incontro rischieranno soltanto di trovare un livello informativo altissimo, che sarà aperto anche agli interventi dal pubblico, per domande e contraddittorio, l’esatto contrario a cui invece la politica locale ci ha abituato, al silenzio per favorire soltanto l’ignoranza.
Purtroppo negli ultimi anni, in Italia sono nati tanti impianti per la produzione di energia da biogas agricolo, che hanno iniziato a diffondersi solo per le politiche di incentivazione, giustificate secondo tre motivazioni che riteniamo di non condividere: la prima: produrre energia da biogas è necessario per ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, che produrre energia da biogas è necessario per ridurre la dipendenza del nostro paese dall’estero, la terza per l’ammodernamento ecologico dei sistemi produttivi.
Nell’incontro verranno spiegati i perché no al Biogas, in primis perché non risolve il problema dei rifiuti, ma ne aggiunge, visto che il ciclo di digestione di queste centrali, produce un suo “rifiuto”, (sottoprodotto come indicato dal DL 7 Agosto 2012) il digestato, nel cui interno è possibile trovare batteri, che il processo anaerobico non riesce a neutralizzare completamente, mantenendo la carica batterica del materiale organico che vi entra.
Nell’incontro si parlerà anche di quel principio di precauzione, che la nostra politica non osserva quasi mai, prima di dare l’assenso ad un impianto industriale. Come dicono illustri oncologi, la politica ambientale e la difesa del diritto alla salute, viene decisa dal Ministero delle attività produttive, nel caso di un governo Nazionale, dal Sindaco nel caso di un comune. Il comune di Tarquinia, stretto tra due centrali enormi e pericolose di produzione di energia elettrica da fonte fossile come l’olio combustibile nel caso di Montalto di Castro e come il carbone per la centrale di TVN di Civitavecchia dovrebbe metterci un nano secondo per dire la sua contrarietà, considerando poi che tali impianti non dovrebbero stare in aree agricole e con le abitazioni a pochi metri di distanza.
Ci auguriamo che stavolta si faccia tesoro di tanti errori già fatti in passato, prendendo con decisione la strada precauzionale che tenga conto di tutte le criticità a cui il nostro territorio è suo malgrado già esposto.
Per il Bene di Tarquinia