Riceviamo da Laura Santinelli, docente I.C.S. Montalto di Castro, e pubblichiamo
È finito un anno scolastico diverso da tutti gli altri! Sono stati tanti gli interrogativi che all’inizio giravano nelle nostre menti con la speranza che tutto andasse bene; chiedendoci in quale modo sarebbe stata organizzata la scuola, se fosse stata in presenza e se ce l’avremmo fatta! Tante legittime domande sovrastate dall’ansia del rientro incerto dopo un anno scolastico rimasto incompiuto e improvvisamente stravolto a causa di un virus che ha cambiato il corso dell’umanità, segnando profondamente le nostre vite.
La pandemia, rispetto agli esordi sperimentati un anno fa in pieno lockdown nella prima ondata epidemica, ci ha fornito un’esperienza preziosa di cui abbiamo fatto tesoro, facendoci trovare meno impreparati e sicuramente più consapevoli, organizzati e attrezzati.
La nostra scuola ha cercato dal primo momento di applicare tutti i criteri di sicurezza per ridurre, quanto più possibile, la diffusione del contagio al fine di tutelare la salute della comunità scolastica e garantire la salubrità degli ambienti.
Credo, comunque, che nelle scuole dove si è iniziato e continuato a fare didattica in presenza, come nella nostra, si siano vissuti disagi legati alla paura per le insidie del Covid, alla diffidenza che il virus ha generato, alle restrizioni, alle radicali limitazioni sociali imposte da una clausura forzata.
Ma, pur nel confinamento, la scuola ha saputo realizzare forme di vicinanza in modo sorprendente e inaspettato adottando nuovi linguaggi didattici, alternati tra prassi in presenza e prassi online, grazie alle nuove tecnologie informatiche messe in campo attivando risorse e adattamenti di autoefficacia per continuare a svolgere e consolidare, con resilienza, una buona scuola.
L’esperienza in DDI (didattica digitale integrata) si è realizzata nei brevi momenti di assoluta criticità e aumenti dei contagi nella nostra scuola, prontamente risolti dalla dirigente scolastica in collaborazione con l’amministrazione comunale seguendo tutti i provvedimenti anti Covid del caso.
La DDI ha comunque rappresentato uno strumento di grande efficacia che, pur riconoscendone i limiti, ci ha permesso di realizzare diverse iniziative creative e simpatiche, animate dall’intenzione di rendere partecipi, non solo i bambini, ma anche le loro famiglie a dimostrazione che, anche in un periodo difficile come questo che stiamo vivendo, le maestre sono state e continueranno ad essere presenti come punto di riferimento.
I genitori, d’altra parte, hanno risposto bene e si sono resi subito disponibili alla collaborazione stringendosi attorno al mondo-scuola, contribuendo a mantenere attiva la relazione educativa-didattica per la crescita dei loro figli, pur affrontando numerose difficoltà nel far conciliare i tempi di lavoro con le esigenze familiari.
La scuola di ogni grado è entrata nelle famiglie, come queste ultime sono entrate dentro la scuola favorendo un risultato di rafforzamento della corresponsabilità tra i due ambiti.
Abbiamo tutti lavorato intensamente per far in modo che il lavoro in presenza non si vanificasse, unendoci in uno sforzo collettivo con coesione, concordia e reciproco coinvolgimento per realizzare una progettualità condivisa e significativa, ottenendo inoltre un organico aggiuntivo Covid come supporto a fronte delle complesse dinamiche interne da gestire per una maggiore stabilità dell’offerta formativa.
Appare dunque evidente quanto il lavoro di ognuno sia elemento decisivo verso la soluzione ed il successo per l’intera collettività.
Ha sicuramente prevalso in noi il senso del dovere, la voglia di lavorare e di riscattarsi con impegno e responsabilità.
È stata un’esperienza inedita che abbiamo affrontato insieme ai bambini verso i quali abbiamo rivolto il nostro sostegno cercando di assecondare le loro esigenze e di supportare le loro delicate emozioni.
Abbiamo dato molto ai nostri piccoli alunni cercando di creare un ambiente confortevole e sereno e viceversa, anche loro hanno donato molto a noi, dimostrando di saper affrontare questo spiacevole e pressante momento con spontaneità, genuinità e giocosa partecipazione.
Rodari diceva che “la vera bellezza si nutre anche di difficoltà, di fatica, di sforzo”, perciò se vogliamo riappropriarci della nostra normalità e del nostro futuro è doveroso lottare e trarre vantaggio dal profondo disagio che ci ha investiti e uscirne migliori di prima, donando di nuovo alle nostre vite la bellezza che meritiamo.
Apro una parentesi per ricordare che il 2020 è stato l’anno celebrativo dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari considerato una pietra miliare nel panorama letterario italiano e ritenuto il precursore della creatività favolistica e fiabesca nell’universo infantile.
Sono dedicate alla sua memoria luoghi, strade, parchi, piazze, biblioteche e altro ancora…
Il 22 giugno, alla scuola dell’infanzia di Montalto di Castro è stata affissa all’entrata dell’edificio una targa che porta il nome dello scrittore italiano. È stata inaugurata dalla dirigente scolastica Grazia Olimpieri insieme all’amministrazione comunale, alle insegnanti e alcuni bambini presenti all’evento, celebrando così la memoria di Gianni Rodari.
La pandemia ha sicuramente interferito con i festeggiamenti della ricorrenza, ma non ha certo arrestato la voglia di produrre progetti e iniziative ispirati ai racconti del maestro.
Infatti, alla scuola dell’infanzia di Montalto di Castro e di Pescia Romana, con la collaborazione della libreria Bianconiglio e il suo progetto #ioleggoperchè, sono stati impegnati i bambini alla conoscenza del maestro e alla realizzazione di lavori creativi suggeriti dalla poliedrica fantasia dello scrittore.
Fra i racconti che ci hanno ispirati vorrei ricordare: “Il palazzo di gelato”, “Facciamo un mondo inventato” e “I viaggi di Giovannino Perdigiorno”.
Sono stati molti i progetti che ci hanno coinvolte e che sono stati svolti nei rispettivi plessi della scuola dell’infanzia; il progetto pluriennale “Il mio amico ambiente” che vede raggruppati più progetti insieme basati sull’educazione civica attraverso “Cittadinanza e Costituzione” e “Aree a rischio” dal titolo “Uno per tutti e tutti per uno”.
Prima di concludere un ringraziamento particolare va alla nostra dirigente scolastica Grazia Olimpieri per la dedizione e la passione che ha rivolto alla scuola, al corpo docenti, agli alunni, al personale A.T.A. e alle famiglie, supportandoci con costanza e determinazione.
Con la riconoscenza per tutto il lavoro svolto, le auguriamo con affetto e gratitudine l’inizio di una nuova vita all’insegna del pensionamento…
A tal proposito vorrei rivolgere un caro pensiero alla maestra Bruna Mariani, anche lei giunta all’età del pensionamento, dedicandole a nome mio e di tutte le mie colleghe un augurio sincero e cordiale per la dedizione all’insegnamento che ha mostrato negli anni.
Con un’estate total white, comportandoci secondo le norme ministeriali e le regole dettate dal buon senso di ciascuno, torneremo sicuramente a rivedere il sorriso sui volti delle persone. Buona estate a tutti!