(s.t.) “Torno a casa felicissimissima del mio terzo posto”: sono quasi le tre di notte, la finale di Miss Italia si è conclusa da un’oretta e Chiara Bordi affida ad una storia Instagram le sue prime sensazioni dopo la conclusione di questa splendida esperienza. Prima un video di gruppo con le altre Miss, salutando quest’edizione del concorso, quindi il sorriso e le parole per esprimere la propria soddisfazione per quanto appena successo: le emozioni di venti giorni a 1000 all’ora e di una serata in diretta tv lasciano via via spazio a rilassatezza ed una punta di stanchezza.
La verità è che, giorno dopo giorno, Chiara si renderà conto ancora di più di quanto possa essere felice e soddisfatta di quello che ha combinato in queste settimane, presentandosi al pubblico in una maniera così spontanea, ma allo stesso tempo serena ed educata da rappresentare – anche ieri sera sul palco – un modello atipico di miss: niente timidezze di facciata, voglia di colpire a tutti i costi o rigidità impostata, Chiara ha portato sul palco se stessa nel modo più normale e quotidiano possibile. La stessa normalità da diciottenne mostrata nei giorni precedenti sui social, sia nelle ormai arcinote polemiche che nelle semplici foto e nei video diffusi sul suo profilo.
Non era facile e nemmeno scontato: sin dal primo passo a Miss Italia i media le hanno puntato i fari addosso. Un’opportunità enorme, certo, ma anche il rischio di una gran pressione sulle spalle, di un’esposizione inevitabilmente legata alla protesi ed al suo passato: nel mondo social di oggi – in cui aggressività, rabbia, frustrazione e complottismo trovano sfogo sin troppo immediato nell’insulto, in barba alla sensibilità di chi c’è dall’altra parte – basta poco per trasformare un’esperienza potenzialmente bella in un incubo. Chiara, invece, ha sorriso, letto, risposto e, insomma, vissuto tutto con una personalità, una maturità ed una serenità incredibili solo per chi non la conosceva già: forse frutti delle difficoltà ben peggiori che ha affrontato in passato, forse semplicemente doti caratteriali e valori trasmessi da famiglia ed amici.
Senza voler sminuire l’imponenza della sfida di aver affrontato il concorso di bellezza più celebre d’Italia indossando una protesi, la vera lezione che Chiara ha regalato a chi l’ha seguita – ed anche ai molti che l’hanno omaggiata con post e citazioni – è proprio il suo modo di confrontarsi con il mondo, con i giudizi, con le critiche e anche le offese. Perché in molti, troppi, leggendo le frasi indegne che le sono state riferite, sarebbero – con il tipico moto d’odio dei tempi nostri – scesi sullo stesso piano; ed invece stile e personalità, determinazione ma garbo, sino ai sorrisi di ieri sera sul palco, agli anfibi indossati a dieci minuti dalla finale, che raccontano Chiara esattamente come è: bella e sensibile, una diciottenne che non ha bisogno di dimostrare nulla, che vuole essere conosciuta, apprezzata e giudicata per quello che è, ogni giorno.
Qualcuno sui social mi ha giustamente chiesto perché, dopo il terzo posto, abbiamo parlato anche di rammarico. Semplice: perché in quel momento, quando per Chiara è finito il concorso a un passo dal traguardo, speravamo che vincesse. Un po’ per lei, un po’ per noi, per campanilismo. Ma certo non per sminuire il terzo posto, né dimenticando l’ondata di apprezzamenti che Chiara ha ricevuto e sta ricevendo. Ora la aspettiamo per riabbracciarla, farle i complimenti e ringraziarla: sono soprattutto queste le storie che ci piace raccontare!