“Bando e ruolo del consiglio: l’Università Agraria finalmente cambia rotta”

Roberto Fanucci
Roberto Fanucci

Riceviamo da Roberto Fanucci – Tarquinia Terranostra e pubblichiamo

Al di là dei toni trionfalistici che leggo in alcuni commenti, credo che quella di lunedì sera sia da ritenersi una seduta molto importante per il futuro dell’Università Agraria.

Ribaditi principi messi in discussione negli ultimi anni: le scelte fondamentali inerenti il patrimonio dell’Ente sono prese nel Consiglio eletto dai cittadini democraticamente, e le procedure ad evidenza pubblica sono la via maestra per la gestione di quello che appartiene a tutti i cittadini. Nessun accordo nelle segrete stanze o decisioni prese da un uomo solo al comando, il ritorno alla massima trasparenza e condivisione come dimostra il voto unanime al netto delle assenze, con la politica e gli interessi di parte che fanno un passo indietro.

Abbiamo suggerito questo ritorno alla normalità, e trovato la giusta attenzione nella maggioranza, una vittoria per tutti, questo renderà il procedimento che porterà alla riapertura del campeggio assolutamente inoppugnabile e lineare. Il compito di un amministratore non è cercare chi può gestire una simile risorsa scegliendolo a suo piacimento, ma attivare procedure aperte, necessarie affinché possa essere scelto il soggetto migliore sulla base di garanzie reali, mediante bando nel quale tutti possano
partecipare.

È la regola basilare dell’amministrazione alla quale non si deroga solo perché dal 2017 l’Ente è stato dotato di personalità giuridica di diritto privato ed è un precedente e un principio che vogliamo sia certificato anche nello Statuto dell’Università Agraria di Tarquinia. Il ruolo del consiglio e l’evidenza pubblica, non sono derogabili e su questo per una volta siamo quasi tutti d’accordo e speriamo presto di trattare con la medesima concordia dei locali dell’ex bar Giove.