Riceviamo e pubblichiamo
Ha aperto i battenti questa mattina la mostra interregionale di ovini di razza sarda a Bagnaia, alle porte di Viterbo. Più di trecento capi in esposizione per essere passati in rassegna dalle centinaia di visitatori attesi tra oggi e domani – il sipario cala domenica sera – ma anche per essere valutati dagli esaminatori inviati da Assonapa (Associazione nazionale pastorizia) per premiare i migliori allevamenti tra quelli presenti, qualificati e rappresentativi di un settore che nella Tuscia, dopo decenni di consolidata tradizione, vanta numeri di assoluto rispetto.
Il comparto ovicaprino del Lazio è il terzo in Italia e conta 3.000 aziende per un totale di capi tra 750/770mila. Viterbo è leader incontrastata. Nella Tuscia sono attivi 1.500 allevamenti ovini con una consistenza di poco inferiore ai 300.000 capi e una produzione annua di latte di 40/43 milioni di litri.
“Oggi raccogliamo il lavoro di anni di duro e silenzioso lavoro che ci ha permesso – commenta Mauro Pacifici, presidente provinciale di Coldiretti – di restituire dignità ad una filiera che era stata relegata ai margini del sistema produttivo. Grazie al coraggio delle aziende e degli allevamenti che hanno introdotto continue innovazioni per stare al passo con la modernizzazione dei cicli produttivi e che hanno affrontato investimenti economici importanti, oggi il mondo della pastorizia viterbese si è riappropriato di un ruolo, di uno spazio e delle attenzioni che gli spettano per il rilievo economico che esso esprime in termini di contributo al Pil provinciale”. La mostra è il frutto di una progettualità della nuova associazione della Fiera di Bagnaia condivisa da Assonapa e alla quale hanno collaborato Aral Lazio e la Coldiretti. Ad introdurre la mostra è stato, venerdì, un convegno al quale sono intervenuti anche il presidente e il direttore della Coldiretti del Lazio, David Granieri e Aldo Mattia.