Riceviamo e pubblichiamo
“Autonomi, saldi nei propri valori e sfidanti del Pd. Disponibili tuttavia ad alleanze per evitare che la crisi democratica produca quello che è successo agli inizi del secolo scorso”. Il fascismo? Il coordinatore regionale Articolo Uno-Mdp Riccardo Agostini non lo dice. Ma la preoccupazione è quella. Assieme alla “perdita di ogni punto di riferimento da parte del popolo di sinistra che ha indirizzato in tal modo il consenso elettorale verso la Lega e il Movimento cinque stelle”.
Allarme per le sorti della democrazia e costruzione di un nuovo soggetto politico di sinistra. Sono stati questi i temi principali della conferenza stampa che ieri sera, presso il bar Lux di Viterbo, ha tenuto a battesimo il coordinamento provinciale di Liberi e Uguali e del PCI.
Assieme ad Agostini, anche la coordinatrice provinciale articolo Uno-Mdp Patrizia Berlenghini e i responsabili provinciale e Lazio Nord del Pci, rispettivamente Luigi Caria e Mimmo Tieni.
“Dobbiamo ricostruire un partito di sinistra – ha detto Agostini – degno di questo nome e capace di affondare le proprie radici nei valori di eguaglianza e libertà e di battersi di nuovo per i diritti sociali che devono tornare a viaggiare di pari passo con i diritti civili. Democrazia, lavoro, welfare e sanità. Dobbiamo rimettere al centro della nostra visione politica l’idea di uno stato innovatore in grado di intervenire nelle dinamiche sociali e nelle grandi questioni morali del Paese”.
“Un partito – prosegue il coordinatore regionale – fatto di europeisti convinti, ma convinti anche che questa Europa va cambiata e messa al servizio dei bisogni delle persone e dei territori”.
“Siamo sfidanti del Pd – ha concluso Agostini – e alternativi a Salvini e Cinque Stelle”. Ciò significa che, “se il Pd condividerà i nostri stessi valori e tornerà a mettere al centro del proprio programma la questione sociale, allora l’alleanza in futuro potrebbe essere possibile”
L’obiettivo del coordinamento di Leu è raccogliere attorno a sé tutte le forze della sinistra “per costruire – ha spiegato Berlenghini – un solo soggetto riformista e progressista. Un vero e proprio partito unico della sinistra. La politica del mattone per tirar su una grande casa”.
Le ultime elezioni non hanno però dato i risultati sperati. “Certo – ha proseguito Berlenghini – non era questa la risposta che ci aspettavamo. Ma l’esigenza di una grande forza di sinistra resta ed è in questa direzione che stiamo lavorando. Stanno infatti nascendo tanti coordinamenti provinciali e a dicembre ci sarà il congresso di Leu che speriamo sia un congresso costituente di tutta quanta la sinistra”.
“Per sconfiggere le destra – ha poi sottolineato Caria – dobbiamo essere uniti”. “Senza però – ha aggiunto Tieni – autoproclamarci, anzi riflettendo fino in fondo che se ci troviamo di nuovo al punto di partenza qualcosa in questi anni è successo. Un arretrare continuo. A partire dalla svolta della Bolognina e dallo scioglimento del Pci”.
“Spostare a sinistra – ha continuato Caria – l’asse politico e sociale è ormai un compito che riguarda tutti i partiti che sono di sinistra. Ricostruire un ampio schieramento sociale e politico di sinistra è ormai una necessità per tutti gli uomini e le donne che continuano a richiamarsi a valori comuni democratici e di sinistra. Bisogna per questo scopo accantonare le polemiche, i personalismi e le divisioni, ecco perché credo che Liberi e Uguali e il Partito Comunista Italiano possano essere quelle forze politiche che inizieranno un percorso per unificare i partiti di sinistra, sappiamo tutti che è un compito arduo, ma per sconfiggere le destre abbiamo un solo obbiettivo essere uniti”.
“Soprattutto per le prossime elezioni politiche bisogna ripartire,- ha concluso Caria – con un programma ispirato al nuovo socialismo e dunque come diceva Berlinguer che più volte sottolineava una nuova gerarchia dei valori, che abbia al centro l’uomo e il lavoro umano, che esalti le virtù più alte dell’uomo: la solidarietà e l’uguaglianza. Vogliamo costruire un percorso insieme per dare voce a questa speranza di cambiamento: mettendo in connessione e valorizzando le realtà territoriali e le esperienze delle pratiche sociali e associative, che con il loro attivismo si stanno entrambe affermando come la forma più avanzata di quella politica in comune e di quella sinistra nuova che vogliamo immaginare e costruire. Coordinandoci e mettendoci in relazione e promuovendo azioni, campagne, mobilitazioni sociali da sviluppare collettivamente e in modo unitario: sia sul piano istituzionale, sia nella società”.