Riceviamo e pubblichiamo
Anche quest’anno l’amministrazione Antonelli pone centinaia di quotisti davanti al fatto compiuto. Dopo i passati aumenti dovuti all’onere di refusione I.C.I sui quali l’assessore Bonelli minimizzando intervenne il 26 aprile 2011, asserendo che dopo 15 anni è stato apportato un “ritocchino” alle corrisposte in merito all’aggravio dell’inserimento dell’onere di refusione dell’I.C.I., con aumenti che invece anche lo scorso anno furono già pesanti e dell’ordine di 60/100 euro a quota, la storia si ripete e le modalità non sono cambiate.
In questi giorni tantissimi concessionari di quote si trovano dinanzi ad una corrisposta raddoppiata, aumenti dai 300 ai 400 euro a quota, un vero e proprio salasso e messi quindi davanti al fatto compiuto perché la lettera maggiorata è arrivata a pochi giorni dalla data di scadenza che è il 30 maggio prossimo.
Questo aumento va a colpire ulteriormente la già fragile economia delle famiglie, provate dalla crisi economica, che in questo modo vedranno svanire la possibilità di poter integrare il proprio reddito con i pur irrisori guadagni tratti dalla coltivazione delle quote.
Già lo scorso anno il gruppo Pdl all’U.A. si è fatto portavoce del disagio in cui a poche settimane dalla scadenza della prima rata della corrisposta si sono trovati i quotisti ricevendo la cartella con un importo sensibilmente più alto, facendo presente alla maggioranza l’opportunità di informare anticipatamente i concessionari degli aumenti in modo da assicurare la massima trasparenza e garantire corretta informazione sulle spese da sostenere.
Altresì in merito la cosa grave ai fini della trasparenza è la completa assenza dello schema del dettaglio delle voci di spesa, non c’è scritto nulla di questo sulla lettera di pagamento, peggio per i concessionari quindi vedersi questi pesanti aumenti, senza un chiaro perché e per come.
Dobbiamo purtroppo constatare che da parte di questa maggioranza non esiste alcuna propensione al dialogo, tra gli amministratori e gli utenti in merito a questa vicenda, perché in questi mesi non sono stati organizzati una serie di incontri con i concessionari su un problema quello dell’I.M.U. di cui il Presidente Antonelli non può ne dire né giustificarsi della serie non lo sapevamo?
Sembra inoltre tutt’altro che casuale la tempistica di recapito delle cartelle da parte dell’ente, forse la scelta di rimandarne l’invio a dopo le elezioni amministrative è stata voluta per evitare la protesta dei concessionari per beceri fini elettorali?
Gruppo Popolo della Libertà all’Università Agraria di Tarquinia