Auguri Pablito: compie oggi 60 anni uno dei simboli di quella che è l’impresa forse più affettivamente sentita del calcio italiano. Il 23 settembre del 1956 nasceva infatti, a Prato, Paolo Rossi, capocannoniere dell’Italia che vinse la Coppa del Mondo di Calcio nel 1982, in Spagna.
Dopo il miracolo con il Lanerossi Vicenza – prima con la promozione in A e l’anno successivo col secondo posto nella massima serie, con Rossi per due volte capocannoniere – arrivò il momento buio di infortuni e retrocessione, sino alla clamorosa squalifica per calcioscommesse, conclusasi poco prima di un Mondiale che pareva compromesso. E dopo un girone eliminatorio in astinenza da gol, la clamorosa, storica tripletta al Brasile che pareva ostacolo insormontabile: sino ai gol a Polonia e Germania per vincere il titolo al Bernabeu.
Oggi, da commentatore, resta uno degli uomini di calcio più amati d’Italia. E più odiati in Brasile: tanto che una volta, in Sud America per una partita tra vecchie glorie, un tassista brasiliano riconobbe “l’uomo che fece piangere il Brasile” e, per tardiva vendetta, lo fece scendere!