Mercoledì 21 aprile 1926 nasceva a Londra, nel Mayfair, Elisabetta Windsor, futura Regina del Regno Unito col nome di Elisabetta II che oggi, in quarantena nelle stanze del castello di Windsor, festeggia quindi i 94 anni.
È, quello, un periodo storico di latente turbamento, in mezzo a due conflitti mondiali le conseguenze del primo saranno radici del secondo: quando Elizabeth Bowes-Lyon, moglie del futuro re Giorgio VI, dà alla luce Elizabeth Alexandra Mary, in Italia il fascismo stringe con fare crescente le morse della dittatura – in quell’anno verranno arrestati Antonio Gramsci e altri rappresentanti del Partito Comunista – e appena un anno prima Adolf Hitler aveva pubblicato il Mein Kampf. Ma prima che scoppi la seconda guerra mondiale, tante cose dovevano ancora cambiare in Gran Bretagna, compresi tre re!
A Buckingham Palace, infatti, siede quel giorno Giorgio V, nonno di Elisabetta che all’inizio del 1936 muore e lascia il torno al figlio Edoardo VIII, Edward Albert Christian George Andrew Patrick David Windsor, la cui parentesi sul trono vive per lo più della crisi istituzionale che nasce dal suo irremovibile desiderio di sposare la compagna pluridivorziata Wallis Simpson. Come narrato in maniera esemplare anche dal film “Il discorso del Re”, con Colin Firth e Geoffrey Rush, la vicenda si conclude con l’abdicazione di Edoardo nel dicembre dello stesso anno a favore del fratello Albert Frederick Arthur George, re che con il nome di Giorgio VI guiderà la nazione tra le difficoltà e i drammi del conflitto mondiale e dei bombardamenti tedeschi, prima di morire nel 1952 e lasciare il trono a proprio a Elisabetta, pochi anni prima sposatasi a Westminster con il principe Filippo Mountbatten dal quale avrà quattro figli: Carlo, principe del Galles, Anna, principessa reale, Andrea, duca di York, ed Edoardo, conte di Wessex.
Ma torniamo al giorno di festa per la nascita della futura regina. Londra – dove a Downing Street risiede come primo ministro Stanley Baldwin – vive anni di fermento (lo conferma, in parte anche il video sopra, che mostra il London Bridge, il Tamigi e sullo sfondo l’iconica sagoma di Tower Bridge). In città vivono quasi 8 milioni di abitanti (oggi sono circa un milione in più) e proprio in quell’anno la capitale vedrà entrare in funzione i primi semafori automatici. Poche settimane prima del lieto evento, peraltro, a Londra, il 26 gennaio, l’ingegnere John Logie Baird aveva presentato il primo prototipo di apparecchio televisivo, mezzo con cui suo malgrado la futura sovrana dovrà imparare a convivere. Curiosità: non sappiamo se per i primi cinque anni di vita la piccola Elisabetta abbia visitato Piccadilly Circus, ma in tal caso non vi avrebbe trovato la celebre fontana con sopra l’Angelo della Carità Cristiana che quasi tutti identificano con Eros. La fontana era stata, infatti, rimossa nel 1922 per permettere la costruzione della nuova stazione della Tube, per poi essere riportata al posto attuale nel 1931. Ad ogni modo, una curiosa futura regina avrebbe potuto consolarsi con l’altra grande caratteristica della piazza, le insegne luminose, che pur non tecnologiche come ora sono lì sin dal 1910.
Inutile dire che da quel 21 aprile a oggi Londra ha vissute vicenda di ogni tipo, dal dramma della guerra già ricordato alle rinascite sotto forma di boom economici, da tre edizioni dei giochi olimpici a una finale dei mondiali di calcio (e sarà proprio Elisabetta a consegnare il trofeo al connazionale Bobby Moore) e due di rugby alla paura per gli attentati degli anni 2000. Passando per fenomeni di costume, di moda, musicali che l’hanno resa ombelico del mondo, all’ombra dei grattacieli via via cresciuti nella City.
Non è un caso che il suo sia il regno più lungo di tutta la storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria: da quando ricevette per la prima volta il primo ministro Winston Churchill (lo racconta in modo splendido la serie Netflix The Crown) ha visto quattordici diversi primi ministri del Regno Unito.
Insomma, una tempra speciale, su cui spesso si ironizza. Ma che l’anno 1926 sia stato particolare lo dimostra la lista di personaggi straordinari che hanno visto la luce in quei dodici mesi, personalità estrose in vari ambiti, da Marylin Monroe a Mel Brooks, da Jerry lewis a Miles Davis e, in Italia, Claudio Villa e Dario Fo. In realtà il 1926 vede a battesimo anche due protagonisti di tante storie: è in quell’anno, infatti che Walt Disney crea Mickey Mouse, il nostro Topolino, e che appare per la prima volta sul London Evening News il personaggio di Winnie the Pooh.
Per cui, non resta che fare tante auguri di buon compleanno a Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord ma anche di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu, oltre che governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, comandante in capo delle forze armate, Signora dell’Isola di Man e sovrana di Jersey e Guernsey.