Attimi di panico al Bonelli. All’inizio del secondo tempo Andreoli e Troiani, due giocatori romani, si scontrano fortuitamente in un contrasto aereo. Colpo alla testa per entrambi, ma ad avere la peggio è Troiani, che subito perde i sensi a cade malamente a terra davanti alla panchina locale.
“Abbiamo subito capito che non si trattava di un normale scontro di gioco. – spiega il tecnico Fabrizio Ercolani, entrato in campo insieme al giocatore Ventolini, laureando in infermeria, per prestare i primi soccorsi – Il ragazzo era privo di sensi con gli occhi girati e la bocca serrata. Siamo riusciti grazie anche al massaggiatore ospite ad aprire la bocca disostruendo le vie respiratorie”.
Nel frattempo sul terreno di gioco era entrato anche il Presidente del Futbol Club, chirurgo di professione, ed il dottor Spirito che hanno messo il ragazzo in posizione laterale di sicurezza, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Il ragazzo, classe ‘97, viene caricato insieme al suo compagno in ambulanza. La gara riprende, Pastorelli segna il gol del pareggio. Ma pochi secondi dopo i cancelli del Bonelli si riaprono, l’ambulanza torna in campo e tutti i giocatori vengono invitati ad uscire per dare modo all’eliambulanza di atterrare e trasportare Troiani al Policlinico Gemelli in codice rosso.
Durante il tragitto verso l’ospedale pare che il ragazzo abbia riacquistato conoscenza. Troiani è tenuto sotto osservazione dai medici, ma il peggio dovrebbe essere passato. Per Andreoli un leggero trauma cranico. A questo punto i romani visibilmente scossi, chiedono di terminare in anticipo la partita. I locali acconsentono senza battere ciglio. L’arbitro non può far altro che sospendere, in mancanza delle condizioni di serenità.
Le due società sono rimaste costantemente in contatto ed augurano ad entrambi i calciatori una pronta ripresa. Per fortuna la prontezza dei soccorsi ha evitato il peggio, però i volti dei ragazzi che mestamente lasciavano l’impianto erano l’esatta fotografia di quello che si era vissuto in campo.
Le foto a corredo sono di Erika Martelli