Riceviamo dalla Questura di Viterbo e pubblichiamo
Nel pomeriggio dello scorso 30 luglio personale della Squadra Mobile della Questura di Viterbo ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare del Divieto di Avvicinamento alla Persona Offesa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Viterbo, nei confronti di una 52enne e di un uomo di 50 anni, indagati in ordine al delitto di atti persecutori. La coppia è ritenuta responsabile di avere, con condotte reiterate, minacciato e molestato una donna, assegnataria di una casa dell’edilizia popolare ATER, cagionandole un perdurante e grave stato di paura nonché ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria incolumità, al fine di costringerla ad abbandonare l’appartamento. La persona offesa, che presenta un’invalidità civile al 100% ed è immobilizzata su una sedia a rotelle, è stata costretta a subire le continue angherie degli indagati, consistite in minacce di morte ovvero di violenze di tipo sessuale qualora la stessa non avesse ottemperato alle loro direttive.
Nella successiva mattinata gli operatori della locale Squadra Mobile hanno eseguito un ulteriore provvedimento dello stesso tipo a carico di un viterbese 49enne, responsabile di reiterate condotte persecutorie in danno della sua ex compagna. Nello specifico l’uomo ha posto in essere un abituale sistema di condotte vessatorie nei confronti della persona offesa, consistite nel recarsi, in più occasioni, presso la sua abitazione aggredendola verbalmente e fisicamente, anche in presenza del figlio minore e mettendo a soqquadro casa, cagionando alla stessa un perdurante e grave stato di paura per la propria incolumità e per quella del bambino. La vittima è stata costretta a cambiare radicalmente le sue abitudini di vita, cercando soluzioni alloggiative temporanee per evitare di essere raggiunta di notte dall’uomo. Prosegue senza sosta l’attività della Questura di Viterbo finalizzata a contrastare qualunque fenomeno inerente alla violenza di genere.