Riceviamo da Arteritmica Tarquinia e pubblichiamo
Il sogno di una gara nazionale che sfuma non a causa del Covid ma a causa di amministrazioni e gestori di impianti sportivi che chiudono le porte di palestre attualmente vuote ad atlete agoniste che dovrebbero, e potrebbero legalmente, allenarsi per la finale nazionale.
Una frase, questa, che riassume perfettamente la situazione delle ginnaste agoniste della società A. S. D. Arteritmica della sezione principale di Tarquinia e di quella di Tuscania, delle loro allenatrici e delle loro famiglie. A fare male a queste atlete, quasi tutte minorenni, non sono le restrizioni dei vari DPCM ma il venir ignorate da diverso tempo, come se loro non facessero parte dei tanti giovani sportivi che portano medaglie e notorietà alla nostra cittadina. Nonostante le difficoltà date dalla situazione epidemiologica attuale, il DPCM pubblicato il 25 ottobre 2020, consentiva alle ginnaste tarquiniesi di proseguire le proprie attività perché si trattava di atlete agoniste in preparazione per un campionato nazionale federale.
Per tutto il mese di ottobre le giovani ginnaste sono andate in trasferta per tenere vivo il sogno del campionato nazionale. Un sogno che, purtroppo, è andato definitivamente in frantumi proprio in questi giorni. Le iscrizioni per la finale federale sono ormai in scadenza e a queste ragazze, che si sono allenate duramente prima in palestra, poi a casa, poi di nuovo in palestra, passando per il pratino d’estate, non restano che l’amaro in bocca e la delusione verso un paese che non le ha sostenute e le ha costrette prima ad emigrare poi a rinunciare ad una gara che è fissata per i primi di dicembre a Rimini.
Le ginnaste hanno stretto i denti per mesi, durante il lockdown si sono allenate, come tutti gli sportivi, in casa evitando mobili, cani, gatti e familiari. A maggio, quando potevano già regolarmente rientrare negli impianti sportivi, si sono viste negare l’accesso dall’ordinanza sindacale e sono andate ad allenarsi all’aperto e, complice la bella stagione, sono rimaste al pratino di Semi di Pace fino a metà settembre. A ottobre hanno beneficiato dell’ospitalità della sala parrocchiale di Santa Lucia e del palazzetto di Montalto di Castro mentre l’assessorato allo sport di Tarquinia ha continuato ad ignorare la loro presenza.
Forte delusione anche per le allenatrici. Nei mesi della chiusura, oltre a mantenere il contatto costante sia con le agoniste sia con le bimbe dei corsi promozionali, hanno seguito corsi di aggiornamento e master, anche con la squadra nazionale e la Direttrice Tecnica Nazionale, in vista della ripresa degli allenamenti. Ripresi i corsi in presenza si sono prontamente attivate per far rispettare tutti i protocolli di sicurezza e si sono più volte dichiarate estremamente soddisfatte della collaborazione ricevuta dalle atlete e dalle famiglie, non riscontrando contagi.
Rammarico, infine, anche sul fronte genitori. Mamme e papà che hanno sempre sostenuto le proprie figlie prima accompagnandole alle gare e ai vari allenamenti in giro per la regione e poi, durante i tre mesi di lockdown, tenendo alto il loro morale quando non potevano né andare fisicamente a scuola né in palestra.
Forte delusione, quindi, da parte della “sede centrale” dell’Arteritmica.
A partecipare alla finale di Rimini saranno solamente le ginnaste agoniste toscane tesserate con l’Arteritmica e allenate regolarmente in palestra dall’insegnante Natalija Kuplovska (altra regione, altro comune, altra gestione e considerazione dello sport). A queste ragazze e alla loro allenatrice va un grandissimo in bocca al lupo da parte di tutte le atlete e tecniche dell’Arteritmica che invece rimarranno a casa sperando di potersi allenare degnamente per preparare al meglio il campionato 2021.