Riceviamo e pubblichiamo
“Presenterò subito alla Polverini una mozione per far finanziare tutti gli interventi necessari nei Comuni esclusi fondi per i dearsenificatori. Ma se non ci saranno risposte neanche qui, arriveremo agli esposti denuncia”. Lo ha detto il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, ieri all’assemblea pubblica “Acqua all’arsenico. Basta con l’emergenza”, organizzata al cinema Lux dal Pd: circolo “Gemma Piacentini”, gruppo regionale ed Ecologisti democratici della Tuscia. Oltre a Parroncini sono intervenuti il segretario del circolo Roberto Innocenzi, Christian Scorsi per gli Ecodem e il geologo Vincenzo Piscopo dell’Università della Tuscia.
Ad introdurre la discussione una sorta di sit com inscenata sul posto, tra gli altri, da Pieranna Falasca e Linda Natalini, cui hanno fatto seguito tante proposte per risolvere il problema. “Torniamo a trattare questo tema – ha introdotto così l’incontro Innocenzi – perché quando è stato sollevato a tempo debito, sia dal sindaco Giulio Marini che dal presidente della Provincia Marcello Meroi sono arrivate risposte stizzite, che hanno mostrato estrema superficialità”. “Garantire la potabilità dell’acqua – ha proseguito Scorsi – è una questione di civiltà. E nel capoluogo ci sono punti dove si sfiorano i 40 microgrammi per litro. L’inerzia delle istituzioni finora è stata colpevole”.
Grande attenzione al punto di vista tecnico e scientifico, grazie all’intervento del professor Piscopo, secondo il quale una soluzione può essere quella di captare acqua priva di arsenico a una certa profondità attraverso nuovi pozzi. Una proposta che il Pd ha raccolto e che verrà elaborata.
“Il problema, che riguarda in maniera quasi esclusiva la provincia di Viterbo – ha spiegato Parroncini – è amplificato dalla quantità delle fonti di approvvigionamento. Nel momento in cui sia la Talete, sia i Comuni non hanno un euro l’unica speranza è la Regione Lazio. E la Polverini, in qualità di commissario per l’emergenza, ha una serie di obblighi tra cui quello di provvedere con risorse del bilancio regionale. Invece ha pensato solo a 12 Comuni per 27 dearsenificatori, lasciandone scoperti 26 per una popolazione di circa 130.000 persone solo nella Tuscia. Questi alla scadenza della deroga, il 1 gennaio 2013 saranno fuorilegge: serviranno le ordinanze di non potabilità. Per non parlare delle attività commerciali che devono provvedere da sole, costrette ad affrontare costi non indifferenti in un momento di crisi come questo”.
Cosa fare? “Nell’immediato – continua Parroncini – servono i dearsenificatori. Ma c’è anche la possibilità illustrata dal professor Piscopo, da guardare però in prospettiva. Per svegliare la Regione va alzato il livello della mobilitazione. Presenterò quindi inoltre una mozione per far finanziare tutti gli interventi necessari nei Comuni esclusi. Se non avrà risposte positive neanche questa, arriveremo agli esposti denuncia”.