Riceviamo e pubblichiamo
“Con il problema arsenico il territorio ha perso una battaglia”. Lo ha detto ieri mattina il sindaco Leonardo Michelini durante il suo intervento al convegno presso l’aula magna dell’Università degli Studi della Tuscia. “I dearsenificatori – ha aggiunto il primo cittadino – non sono l’unica soluzione possibile per la risoluzione di questa emergenza. Una criticità che si trascina da anni. Oggi, probabilmente, a bocce ferme, avremmo potuto fare anche scelte diverse. Lo dico in maniera apolitica. I dearsenificatori sono necessari in quei territori dove la risorsa idrica risulta carente e solo di un tipo: cioè con l’arsenico. A Viterbo l’acqua proprio non manca. Questi impianti inoltre, una volta realizzati non hanno un ciclo vita particolarmente lungo. Non solo. I notevoli costi di manutenzione vanno fortemente a gravare sui bilanci delle amministrazioni e sulle bollette. È evidente che ci troviamo a gestire una situazione particolarmente complessa. Di fronte a un problematica come questa ogni istituzione deve contribuire con le proprie competenze. L’ateneo potrà garantire quell’indispensabile contributo scientifico a soluzione di questa criticità, attraverso accurati studi e monitoraggi. L’Università è la prima sentinella del nostro territorio. La specificità di questo ateneo può essere determinante e al centro di una politica regionale – ha concluso il sindaco Michelini -. Alla Regione dobbiamo proporre soluzioni alternative, meno onerose, scaturite da attente ricerche e analisi scientifiche”. Ad aprire il convegno di ieri mattina, dal titolo Arsenico: aspetti biomedici, agroalimentari e idrogeologici è stato il professor Raffaele Saladino. Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco Michelini, il rettore dell’Università della Tuscia Alessandro Ruggieri, il presidente della Provincia Marcello Meroi. Tra gli interventi anche quello del consigliere regionale Riccardo Valentini e del professor Onofri, docente Unitus, direttore del dipartimento di Scienze Biologiche. Presente anche il prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero. La problematica dell’arsenico è stata poi trattata dagli esperti relatori che ne hanno analizzato i diversi aspetti, legati all’organismo umano, alla catena alimentare e all’assetto idrogeologico del territorio.