Divulghiamo come contributo un commento dell’utente Arsenico, che potete trovare anche in coda all’articolo sul consiglio dell’Università Agraria, e che tratta – come il nick indica con chiarezza – dei valori di concentrazione del succitato elemento chimico nelle acque tarquiniesi. Prima di approvare il commento e darne ulteriore diffusione, abbiamo naturalmente verificato che quanto scritto dall’utente fosse vero, e vi proponiamo il link alla pagina (valido sino alla pubblicazione delle analisi del prossimo mese) con i valori citata da Arsenico, che ringraziamo per la segnalazione.
tra Enel e Centrali, Discariche e campagne elettorali, PDL (completamente assente, non credibile, opposizione nulla) e PD (se la cantano e se la suonano, predicano bene e razzolano malissimo), sentite pure questa:
Scorrendo oggi “ in primo piano” sul sito istituzionale del Comune di Tarquinia ho avuto modo di apprezzare ben due avvisi alla cittadinanza del primo cittadino riguardanti la concentrazione di arsenico nella zona di S. Agostino il primo, e quello successivo indirizzato alla Cittadinanza di Tarquinia del 25 febbraio u.s. “ (su indicazione dell’A.S.L. – VT A.T.O. 1)” con il quale il personaggio si premura, dopo una disamina scientifica dell’elemento minerale, a riportare molto sinteticamente una tabella nella quale vengono riportati gli utilizzi e le limitazioni d’uso elaborati dall’Istituto Superiore della Sanità.
Solo a margine dell’avviso viene poi indicato un sito (www.asl.vt.it) invitando la cittadinanza a consultarlo per eventuali aggiornamenti relativi alla concentrazione del parametro di arsenico nell’acqua distribuita al consumo umano tramite pubblico acquedotto.
Avendo io la fortuna di possedere un computer, avere sufficienti conoscenze e capacità di navigare in internet, dopo non poca fatica sono riuscito a trovare sul sito consigliato della AUSL Viterbo, alla voce Servizi al Cittadino i dati attualmente pubblicati ( non vi sono riferimenti al periodo) dove, tra gli altri si leggono concentrazioni di arsenico nei punti di prelievo del centro abitato che vanno dai 13 microgrammi/litro all’ingresso del serbatoio centrale, ai ben 19 microgrammi/l del serbatoio Marina Velca.
Continuando a “cercare” sul sito dell’Azienda Sanitaria viterbese ho trovato anche gli usi e le limitazioni previste dell’Istituto Superiore della Sanità dove alla colonna limitazioni per concentrazioni tra 11 e 20 microgrammi/l molto più esaurientemente delle raccomandazioni del nostro massimo responsabile in materia di salute pubblica si legge :” non è possibile utilizzare l’acqua: – come bevanda per i bambini di età inferiore a tre anni e per le donne in stato di gravidanza; – per cucinare cibi per i bambini di età inferiori a tre anni e per le donne in stato in gravidanza;- per reidratare i cibi liofilizzati o per sciogliere latte in polvere o altre polveri alimentari ( orzo e caffé solubile ecc.. Le imprese alimentari devono dotarsi di impianti di potabilizzazione.”
Per quanto riguarda poi Marina Velca se solo i valori si spostassero di 2 microgrammi dai valori accertati, e ciò potrebbe ipoteticamente verificarsi in qualsiasi momento, dovrebbero addirittura scattare le limitazioni più restrittive, sempre indicate dall’ I.S.S. che prevedono: “oltre alle raccomandazioni di cui sopra è sconsigliato bere quotidianamente e utilizzare l’acqua per la preparazione di alimenti quali brodi, minestre e minestroni o salamoie, per la cottura della pasta, la lessatura delle verdure, preparazioni cioè dove l’acqua sia elemento significativo.”
Detto questo mi pongo e vi pongo alcune domande:
1. affidare all’uso di internet la conoscenza di questi dati garantisce tutta la cittadinanza?
2. qualcuno ha verificato o sta verificando se le imprese alimentari sul territorio hanno rispettato quanto contenuto sulle raccomandazioni impartite dall’I.S.S. ed in particolare quelle gravanti nel comprensorio di Marina Velca dove, anche se solo ipoteticamente, potrebbe addirittura essersi sforato il limite di 20 microgrammi/l?
3. si ritiene sufficiente quanto messo in atto dal primo cittadino a tutela della salute pubblica con la pubblicazione on line dell’avviso alla cittadinanza o si ritiene vi possano essere responsabilità di varia natura sulla genericità dei contenuti dell’avviso alla cittadinanza e le scarse indicazioni sullo stesso contenute senza specifici controlli a campione?
Ma l’importante è che nel fondo dell’avviso si tranquillizzano Urbi et Orbi che entro breve saranno istallate apposite fontanelle di acqua potabile delle le quali sarà resa pubblica tempestivamente l’ubicazione.
Come dire agli abitanti del distretto giapponese di Fukushima dopo il disastro nucleare in atto, dormite sonni tranquilli che quanto prima tomberemo il reattore danneggiato.