Riceviamo e pubblichiamo
Da moltissimi anni e con cadenza temporale sui giornali locali appaiono notizie attinenti allo stato di degrado in cui versa l’area di San Giorgio e la relativa pineta Demaniale. Le vicissitudini come ben si sa partono dal lontano 1975 anno di approvazione del Piano Regolatore Generale nel quale, su questa zona, era stata prevista un’espansione residenziale da attuarsi, nei comprensori in essa stabiliti, mediante piani attuativi oggetto di convenzione, “le cosiddette lottizzazioni”.
Oggi la situazione si presenta piuttosto caotica sia sotto il profilo puramente territoriale-ambientale-paesaggistico ed ancor di più sotto l’aspetto tecnico ed amministrativo, intendendosi per quest’ultimo quello puramente legato all’attuale guida politica del nostro comune. Il primo è alla vista di tutti, basta infatti recarsi sul posto e vedere lo stato pietoso in cui si trovano le strade, i lotti di terreno provenienti dai diversi frazionamenti attuati su alcuni comparti, gli edifici iniziati e non ancora completati, partendo da quelli abusivi in attesa di condono fino a quelli con atto di diniego e pertanto soggetti a ripristino e/o demolizione.
Il secondo, che come detto riguarda l’odierna guida amministrativa della nostra città, è fondato sulla scarsa capacità di gestione urbanistico-territoriale detenuta direttamente dal sindaco con la profana consulenza e collaborazione del suo variegato e non qualificato staff. Affermiamo questo sulla scorta di un’occasione che si è presentata all’amministrazione comunale, tramite l’Università Agraria di Tarquinia, per rilanciare l’economia locale e conseguentemente creare lavoro per le imprese locali e occupazione per i nostri giovani.
Con due susseguenti domande, la prima inoltrata alla precedente amministrazione nell’ottobre del 2016 e l’altra avanzata all’attuale amministrazione nel novembre 2017, la società attualmente concessionaria della pineta dell’Università Agraria di Tarquinia e prospiciente i comprensori di San Giorgio, ha manifestato nell’interesse comune il desiderio di riqualificare sia la pineta in oggetto e sia le relative vie di accesso, il tutto mediante la realizzazione di interventi ecocompatibili e in biocostruzione, con l’obiettivo di garantire adeguati servizi ai fruitori dell’arenile antistante il tutto anche attraverso la concessione da parte del Demanio Pubblico dello Stato della pineta di sua proprietà. Al fine di dare concretezza e propedeuticità alla proposta suddetta la medesima società trasmetteva, nel maggio 2017 per mezzo del Commissario Straordinario dell’Università Agraria di Tarquinia all’Amministrazione comunale, tutta la documentazione preventiva atta all’ottenimento del cambio di destinazione d’uso delle aree interessate. Successivamente a tale data, nell’ottobre 2017, la medesima società sollecitava gli enti anzidetti a renderla edotta sullo stato dell’iter procedurale inerente al cambio di destinazione d’uso.
Vi chiederete a questo punto quale sia lo stato procedurale dell’iter amministrativo della pratica. Riportiamo una citazione del poeta nostro concittadino Vincenzo Cardarelli che lo riassume brevemente: “Qui tutto è fermo, / incantato nel mio ricordo. / Anche il vento.”
Coordinamento #areasx_svoltaasinistra