Riceviamo e pubblichiamo
A causa del mancato ottenimento dei finanziamenti regionali e del raggiungimento di accordi con l’amministrazione comunale di Calcata non si terrà la programmata edizione di AD ARTE Teatro Cine Festival.
Dopo il successo delle precedenti edizioni, seguite da 15.000 spettatori, Igor Mattei e Marina Biondi, ideatori e direttori del Festival che ha contribuito abbondantemente a promuovere il paese di Calcata, annunciano che non vi sono le condizioni per realizzare l’evento, previsto dal 30 agosto al 1 settembre 2019.
Dopo l’eresia, la resilienza, l’utopia, tematiche al centro di alcune delle precedenti edizioni che hanno riscosso grande interesse di critica e notevole successo di pubblico, questo sarebbe stato l’anno delle “invenzioni” come tematica da dibattere, illustrare, raccontare attraverso spettacoli e film, sempre nella logica del Festival a cavallo tra una rassegna di teatro e cinema di regia e sperimentazione.
“In qualità di cittadini, di artisti e di imprenditori che hanno investito considerevoli risorse economiche e energie organizzative – sottolineano Igor Mattei e Marina Biondi – non possiamo fare a meno di domandarci come un evento culturale di primissimo livello, virtuoso, completamente autoprodotto fatta eccezione per un piccolo contributo regionale ricevuto per la terza edizione, con 6 anni di lavoro tanto bello quanto duro, sia stato lasciato spiaggiare, piuttosto che metterlo in salvo con tutte le forze, per non ben precisate ragioni di lamentele da parte di taluni visitatori. La causa di queste lamentele sarebbe da attribuire all’inserimento, per l’edizione 2018, del pagamento di un piccolo biglietto d’ingresso, di soli 5 euro per gli adulti, con il quale il visitatore poteva assistere a decine di eventi dalla mattina alla notte. La mancata autorizzazione da parte del comune all’emissione del biglietto d’ingresso non ci ha permesso di confermare la sesta edizione generando, di fatto, uno spreco culturale delittuoso del nostro sistema cultura e di chi lo gestisce. Ci sembra che un centinaio di eventi in soli 3 giorni di teatro, cinema e musica possano giustificare un biglietto così esiguo che, tra l’altro, dava diritto ad uno sconto presso alcuni ristoranti convenzionati e partner tecnici della manifestazione mentre tutti i residenti avevano diritto all’ingresso gratuito”.
Gli incassi dell’edizione 2018 hanno coperto solo in parte le spese per la macchina organizzativa, la promozione e l’ospitalità dello staff, dei testimoni artistici e culturali della manifestazione e degli artisti che si sono esibiti amichevolmente a sostegno della manifestazione.
Si interrompe la continuità, dunque, di un Festival che non è mai stato autoreferenziale in quanto, sin dalla sua prima edizione, si è posto come primo obiettivo di dare spazio a realtà del teatro e del cinema italiani, di tanta parte dell’arte performativa indipendente tutta, che ha contribuito a promuovere, mediante la presenza in loco durante la manifestazione di innumerevoli artisti e operatori di settore, il comune ospitante e il territorio circostante e ha contribuito a far girare
l’economia del paese e che avrebbe creato, negli anni a venire, sempre maggiori opportunità lavorative per i suoi abitanti.
“Possiamo dire di non esserci risparmiati perseguendo dalla prima edizione, con tenacia, forza e creatività culturale – proseguono Igor Mattei e Marina Biondi – l’obiettivo di trasformare Calcata – “altrove” inespugnabile, isola di tufo che emerge dal mare verde del suo parco – per tutta la durata
del Festival, in una roccaforte del teatro e del cinema emergente e indipendente e, più in generale, di tutta l’arte performativa Made in Italy. Una manifestazione realizzata, per 5 anni consecutivi, con una cifra complessiva che a festival finanziati non basterebbe nemmeno a costruire una mezza edizione. Non avendo ricevuto né trovato sufficienti, ragionevoli e plausibili risposte e non riuscendo a capire come mai non vi sia stato un determinante intervento da parte di un Comune, che pure ci ha sempre patrocinato e che, negli anni passati, ha collaborato tecnicamente alla realizzazione del Festival, ci vediamo costretti ad annullare l’edizione 2019. Non ci spieghiamo come il Comune abbia preferito perdere quest’opportunità davanti ad un ostacolo sicuramente sormontabile e non vorremo arrivare a darci, in solitudine, la più triste delle risposte, ossia che l’indipendenza non venga più percepita come risorsa di visioni artistiche, intellettuali e culturali alternative a quelle del main stream, da tutelare con tutte le forze, bensì come problema. Ma non ci fermeremo qui ovviamente”.
Ad Arte è stato un evento di respiro nazionale ed internazionale, come si evince dal “video emotional” della scorsa edizione, in un luogo di autonomia creativa e culturale.
“E’ sempre triste vedersi costretti ad abbandonare una terra, che ci ha visti nascere, nel nostro caso artisticamente – concludono Igor Mattei e Marina Biondi – che si è contribuito a far crescere, con dedizione, professionalità e amore, divenuta inspiegabilmente inospitale. Ma siamo gente di mare e senza perderci d’animo abbiamo già messo in acqua il nostro vascello corsaro verso nuove isole che vorranno accoglierci. E’ una promessa che facciamo a noi stessi e a tutti coloro, tra artisti, collaboratori e pubblico, che ci hanno sostenuto con stima e passione in questi anni. Vi terremo aggiornati su nostri nuovi approdi”.
Si interrompono, quindi, cinque anni di battaglia culturale; viene meno la continuità di una manifestazione, molto attesa. Si chiude il sipario, almeno per quest’anno, su un palcoscenico d’eccezione e una straordinaria arena all’aria aperta nel territorio della Tuscia.