I residenti nel Regno Unito – e tutti coloro che si trovano nello stesso fuso orario – stanotte dovranno spostare le lancette dell’orologio avanti di un’ora, esattamente all’1 del 29 marzo 2020 (in Italia, per motivi di fuso, avviene alle 2).
Molti telefoni e gadget si aggiorneranno automaticamente, quindi al giorno d’oggi bisogna assicurarsi dei soli dispositivi che vanno aggiornati manualmente.
E l’Evening Standard fa notare come il coronavirus potrebbe influire sugli orologi monumentali che, ovviamente, andrebbero aggiornati domenica mattina: questo fa sapere il sindacato GMB nello Yorkshire.
L’organizzazione ha affermato infatti che gli appaltatori hanno comunicato al Wakefield Council che il loro lavoro di cambio manuale degli orologi non potrà svolgersi quest’anno, dopo che il Regno Unito è entrato in un lockdown a livello nazionale con il governo che ordina agli inglesi di rimanere a casa per arginare la diffusione di Covid-19.
Insomma, l’ora su un certo numero di orologi nello Yorkshire non sarà quindi modificata per alcuni mesi. Un portavoce regionale del GMB ha affermato che le misure relative al virus e al blocco influiscono anche sui “compiti di routine” dei servizi locali, di cui questo è solo un esempio.
“Questo virus e le misure necessarie per mantenere le persone al sicuro stanno influenzando i servizi locali in così tanti modi diversi e le attività di routine che i lavoratori svolgono, che sono date per scontate, sono ora viste per il reale valore che apportano alla società. – ha continuato il portavoce – Tutti vorremmo che gli orologi stanotte potessero essere spostati in avanti di alcuni mesi, così da poter passare questo terribile momento. Purtroppo, alcuni orologi pubblici non si sposteranno affatto”.
In Gran Bretagna, le lancette vengono sempre spostate nell’ultima settimana di marzo per segnare l’inizio del British Summer Time (BST), altrimenti denominato Daylight Saving Time, per poi tornare indietro l’ultima domenica di ottobre.
Introdotto nel 1916 attraverso il Summer Time Act dopo una petizione del costruttore britannico William Willet – trisavolo del frontman dei Coldplay Chris Martin – si riteneva che il cambiamento avrebbe contribuito a far risparmiare energia riducendo la quantità di carbone consumata dalle famiglie e l’atto è stato approvato durante la prima guerra mondiale quando le risorse si erano ridotte.