Non ci sono parole migliori, per descrivere le sensazioni del dopopartita, de non quella usata nel titolo. La carica bianconera, che voleva vendicare la pesante sconfitta dello scorso anno, s’infrange infatti sui rimpianti, e su un dischetto del rigore che si rivela croce e delizia dei padroni di casa.
Su penalty, infatti, era arrivato il vantaggio casalingo, ad inizio partita; ed ancora su rigore, nella ripresa, il Voglia di Calcio poteva far due a zero, ma la palla che vola alta sulla traversa è triste presagio. Dal possibile raddoppio si passa infatti, in breve, prima al pareggio, poi alla sconfitta: un risultato non meritato, frutto probabilmente, oltre che della sfortuna, dell’abitudine a certe situazioni di una squadra, il Sant’Agostino, già vincente negli scorsi campionati.
Un’abitudine che, se le prestazioni continuano ad essere di questo livello, si abituranno presto anche i bianconeri di mister Pacini.