di Romina Ramaccini
Eleganza, bellezza, sfarzo e molto altro ancora quello che caratterizza l’esposizione, visibile ancora per pochi giorni, al Chiostro del Bramante.
Alma Tadema ed i pittori dell’800 inglese, è una mostra che presenta al pubblico un’ esauriente panoramica di quello che fu il pensiero inglese nel corso dell’Ottocento, tra rinnovamento, sviluppo economico ed, in contrasto, la corrente malinconica di artisti e letterati che invece di adeguarsi al nuovo che avanza, vanno a rifugiarsi in un passato oramai trascorso, rivivendo epoche passate dalle quali estraeva l’essenza della bellezza e dando vita ad una sorta di Nuovo Rinascimento.
Gli artisti dell’ Aesthetic Movement, molti dei quali fondatori della Confraternita Preraffaellita nata nel 1848 ed ora sciolta, sono tutti accomunati da simili tendenze, ma ognuno trae dalle proprie fonti uno stile personale: Leighton che nelle proprie tele racchiude mitologia ed introspezione; Moore che prevalentemente elabora un’arte decorativa, ispirata all’estetica antica e basata sulla bellezza formale e sul ritmo musicale della composizione; Rossetti, membro fondatore della Confraternita preraffaellita, nata per contrapporsi alla staticità dell’arte ufficiale, ben presto dedica i propri anni a rappresentare la bellezza femminile; Alma-Tadema, artista originario dei Paesi Bassi che nelle proprie tele porterà testimonianza dei suoi molti viaggi ( tra cui in Italia di cui rimase particolarmente colpito) , riproducendo antichità classiche e facendo rivivere nelle proprie tele i grandi miti.
Questi sono solo alcuni degli artisti visibili durante il percorso della mostra, che si snoda su due piani ed è accompagnata da un allestimento impeccabile. Lungo tutto il percorso infatti, per sottolineare il connubio arte-poesia-letteratura dell’epoca vittoriana e lo stretto legame che gli artisti stabiliscono anche con la natura che li circonda, sulle pareti sono riportate frasi e poesie che alludono alle opere esposte, spiegandone allo spettatore il senso. In questo modo si viene trasportati all’interno dell’opera stessa, dove protagoniste sono le donne, figure allegoriche, muse, femme fatale, assorte nei loro pensieri che si mostrano in tutta la loro naturalezza e sensualità. Scene di vita quotidiana svolte in luoghi sfarzosi, tra fiori e tesori dell’antichità, alla ricerca di piaceri della vita , considerati come la sola fonte di svago e di gioia.
Le tele divengono come enciclopedie dove si concretizzano i drammi shakespeariani, i romanzi di Dickens ed i grandi miti classici, oltre che a presentare al pubblico un’innumerevole quantità di fiori e piante, ciascuno dei quali allude a sentimenti ed emozioni. È la bellezza dell’arte che guarda sé stessa, che come fine ha quello del piacere, inteso come realizzazione di sé stessi, senza alcun fine morale ed etico. Filo conduttore di ogni sala sono gli stati d’animo ed sentimenti affini.
Cinquanta sono le opere esposte e riunite grazie al mecenate messicano Juan Antonio Pérez Simόn che, rivalutando l’Ottocento inglese, ha permesso di conoscere più a fondo questi artisti prima sottovalutati e le tendenze degli appassionati del tempo che appoggiavano questi artisti offrendo loro l’opportunità di viaggiare e conoscere le bellezze del mondo, per meglio trasportarle nei propri lavori.
È un mondo immaginario quello che rivive nelle sale del Chiostro del Bramante. Al termine di questo lungo viaggio l’apoteosi del bello: Le Rose di Eliogabalo, dipinto da Alma-Tadema nel 1888, è una tela di grandi dimensioni che rappresenta la morte degli ospiti dell’imperatore romano Eliogabalo, soffocati da una pioggia di petali di rose. L’imperatore infatti, era solito coprire i propri ospiti con petali di rosa che cadevano dal soffitto nel corso delle feste.
Qui, nonostante la drammaticità dell’evento, nulla sembra alludere all’infelice evento. Tutto è immerso in una magnifica eleganza, composta da virtuosi panneggi, marmi e gioielli sfarzosi. La sala dei banchetti è ispirata ad una descrizione di Gibbon, il Bacco sullo sfondo è quello dei Musei Vaticani. E mentre l’imperatore e sua madre si godono i festeggiamenti, gli invitati volgono lo sguardo allo spettatore che non può far altro che rimanere incantato dinnanzi a tale opera che, con l’aiuto del profumo di rosa che inebria la sala, rivive lo stesso sfarzo che l’artista ha voluto mostrarci.
“Io ritrovo nelle opere di questi pittori inglesi qualcuno dei temi che toccano le mie emozioni più profonde ed i miei interessi fondamentali: la donna, l’erotismo, la bellezza, la famiglia e l’amore … Spero che il pubblico parteciperà allo stesso piacere che io provo davanti alla sensibilità indiscutibile di questi pittori inglesi” (Peréz Simόn) .
La mostra, reduce dal successo parigino e curata da Véronique Gerard-Powell, sarà visibile fino a giovedì 5 giugno al Chiostro del Bramante , per volare poi a Madrid.