Riceviamo e pubblichiamo
“Passaggi Letterari” , continuano gli appuntamenti della Lestra all’ex Mattatoio, venerdì 20 agosto alle ore 21.30 Vittorio Peruzzi presenta il suo libro “Aneddoti sfigati di una vita di lavoro nel Terzo Mondo”, verranno proiettate immagini dei luoghi descritti nel libro. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la “Collezione Peruzzi”.
“La mia professione di ingegnere, svolta in società di engineering and contracting di Milano – riferisce Vittorio Peruzzi – per la realizzazione di grandi progetti nei settori delle infrastrutture elettriche, telefoniche ed ambientali (acquedotti, depurazione delle acque, trattamento dei rifiuti, termovalorizzazione) con il ruolo di Project manager, direttore estero, direttore generale e amministratore delegato, mi ha portato nel corso di 40 anni a lavorare in tutto il mondo. Questa raccolta di Aneddoti sfigati riguarda gli anni ’80 e ’90 , quando il mio ruolo di Project manager e Direttore estero, mi faceva trascorrere lunghi periodi nei paesi, soprattutto, africani e medio orientali (per tre anni sono anche stato residente in Nigeria). Quando raggiunsi le posizioni apicali della società i viaggi diventarono brevissimi e frenetici e gli aneddoti sfigati vennero sostituiti da sgraditi ricordi di aspri contenziosi legali e contrattuali”.
L’ingresso è libero; l’evento si svolge all’aperto; necessario però il Green Pass; le prescrizioni anti Covid saranno rigorosamente rispettate. “Gli Aneddoti sfigati di Vittorio Peruzzi propongono all’attenzione del lettore avventure e disavventure occorse all’autore, ingegnere, durante la realizzazione di progetti in Africa, tra Nigeria, Somalia e altri stati. Di agile lettura, gli Aneddoti sono caratterizzati da uno stile informale (nel variare dall’eufemismo del Rettore di un collegio femminile alle metafore attinte anche alla sfera basso-colloquiale), senza pretese di letterarietà e con l’intento di intrattenere e far divertire il lettore, documentando episodi realmente accaduti. – riferisce Gianni Antonio Palumbo – La descrizione di fascinosi scenari, soprattutto nigeriani, si affianca all’ironia straniante con cui l’autore evoca l’assalto notturno alla sua villa, rocambolescamente sventato dopo la risoluzione del dilemma se trincerarsi nel gabinetto blindato o, con eroismo naif, muovere all’assalto del nemico. Se non mancano episodi potenzialmente pericolosi (le notti a Mogadiscio durante l’insurrezione contro Siad Barre), l’arresto in Nigeria per effetto della corruzione locale, il breve soggiorno israeliano in coincidenza con un evento sinistro, il sorriso favorito dal distacco stempera i toni e fa sì che mai si deroghi all’intento di narrare per dilettare il pubblico”.
“Equivoci alimentari (frequenti, si veda la ‘gustosa’ bushmeat), – continua il curatore dell’opera Palumbo – necessità di scendere a patti con l’arte di arrangiarsi di alcune fanciulle locali, ma anche colore italiano (i friuliani sgraditi al Cedar Tree, il meccanico altoatesino che alleva coccodrilli e ne fa un uso che definire ‘eccentrico’ sarebbe poco), incontri ravvicinati con ‘pericolosi’ elefanti: sono questi alcuni degli ingredienti degli Aneddoti sfigati. Certo, nel lettore più sensibile, la goliardia non potrà esser disgiunta da una nota di malinconia, al cospetto della lotta per la sopravvivenza e della fatica del vivere, per alcuni popoli ormai tanto inveterata che basta poco per alimentare un sogno destinato a far balenare nuove inusitate possibilità. Penso, su tutti, ai ragazzini che trascorrono la notte, incuranti dei tafani, a “far dondolare” il Camper Laika, volano, ai loro occhi, di un progresso da cui resteranno esclusi”.