Riceviamo e pubblichiamo
A seguito della nota con cui il sindaco Mazzola lancia l’allarme contro la discarica di Allumiere, interviene la giovane esponente del Pdl Diletta Alessandrelli, coordinatrice regionale dell’associazione Fare Ambiente, dirigente provinciale della Giovane Italia e segretario dell’associazione Tarquinia Futura, che commenta:
“Quello di Mazzola è ambientalismo occasionale, lo sfodera in campagna elettorale e lo ripone non appena questa finisce con l’aggravante di fare dell’inutile terrorismo psicologico sui cittadini, la Regione, infatti, ha individuato un nuovo sito in via Monte Carnevale, a Ponte Galeria, per realizzare la discarica e la proposta è stata avvallata anche dal commissario Giuseppe Pecoraro.
Il sindaco vuole di nuovo vestire i panni dell’ambientalista irriducibile, ma oggi, a cinque anni dalle false battaglie elettorali contro il carbone, non è più credibile.
Farebbe meglio a cambiare cavallo di battaglia e parlare di programmi e progetti per Tarquinia piuttosto che sbraitare contro l’amministrazione regionale ed il comune di Roma.
Gli esponenti del centro destra, con senso di responsabilità, non hanno votato la mozione contro la discarica di Allumiere perché la Regione Lazio aveva individuato la cava dei Monti dell’Ortaccio come sito predisposto alla realizzazione della discarica e non c’era quindi il rischio paventato dal Sindaco, né c’era ragione di assecondare la demagogia ed il populismo di una amministrazione che è sempre in prima linea ad urlare e sbraitare, ma quando si tratta di difendere il territorio sa sempre come tirarsi indietro”.
“Sono troppe le medaglie che il sindaco vuole attaccarsi al petto senza mai aver avuto l’umiltà di ascoltare i cittadini – continua la Alessandrelli – anche sull’ospedale sono più i demeriti che i meriti, la sua è stata una battaglia in difesa di privilegi acquisiti, sprechi e clientelismo, non della competitività e dell’efficienza dei servizi della struttura.
Non si accettano lezioni di ambientalismo e lealtà al territorio da chi ha tradito i tarquiniesi un attimo dopo aver indossato la fascia tricolore”.