Riceviamo e pubblichiamo
Domenica 16 marzo, si sono tenute le votazioni per il rinnovo del Consiglio direttivo della Società Tarquiniense d’Arte e Storia. A ricevere il massimo dei voti Alessandra Sileoni, neo-eletto presidente dell’importante sodalizio, fondato nel 1917 e iscritto all’albo delle Associazioni culturali della Regione Lazio.
Restano in qualità di vice-presidente Vasco Giovanni Palombini, come consiglieri il maestro Massimo Luccioli e Ferminia Arpini, mentre sono nuovi eletti Daniele Scalet, figura ben nota negli ambienti della cultura tarquiniese, e i giovani e promettenti Mirko Micozzi e Alessia Ciambella, ai quali sono state affidate le cariche rispettivamente di tesoriere e segretario. Qualificato anche il Collegio dei Revisori dei Conti, composto dal presidente Roberto Giovannetti, luogotenente della G.d.F. in quiescenza, e dai revisori Giovanni Natale Sbarrato, commercialista, e Alessio Gambetti, dottore in economia e commercio.
Il nuovo Consiglio direttivo ha fatto la sua prima entrata in campo sabato scorso in occasione della presentazione del libro del prof. Roberto Angeletti, Per una cultura della senescenza, di fronte ad una sala Sacchetti gremita di persone e di autorità locali, tra cui il Sindaco Mauro Mazzola che per primo ha dato il benvenuto al nuovo presidente. Questa ha tenuto a sottolineare come è solo grazie al prof. Palombini che l’associazione è riuscita a mantenere alto negli anni passati il tenore dell’attività che la contraddistingue. Un boato si è sollevato dalla platea alla sua affermazione “Sono orgogliosa di essere il primo presidente donna della S.T.A.S.”.
Alessandra Sileoni è il secondo archeologo a rivestire la carica di presidente della S.T.A.S. dopo Giuseppe Cultrera che l’ha fondata e diretta dal 1917 al 1930. Si è laureata in Topografia Antica presso l’Università degli Studi della Tuscia, è specializzata in Epigrafia e Antichità Romane presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi del Salento. Da anni, oltre a collaborare attivamente con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, conduce studi e ricerche sul territorio dell’antica Tarquinia, finalizzati alla redazione della Carta Archeologica d’Italia, progetto che vede coinvolti oltre ai tre atenei sopracitati, anche l’Università degli Studi di Salerno.