Protagonista di una delle iniziative di riapertura del Mart di Rovereto è lo street artist Daniele Nicolosi, in arte Bros, che presenta nel garage interrato del Mart, fino al 31 dicembre 2021, il progetto di urban art “Twingo Monument”.
Dal 2010 al 2020 Bros ha guidato una Renault Twingo che presto è diventata un prolungamento ambulante del suo studio, prequel della sua opera. Oggetto di una performance senza limiti di spazio e tempo, l’automobile ha ospitato vernici, bombolette, carte e altri materiali e lo ha accompagnato nelle sue incursioni urbane, alla ricerca di superfici su cui lavorare. Normalmente lo studio di un’artista è il luogo della ricerca, della sperimentazione, uno spazio privato nel quale vengono realizzate le opere. Nel caso di Bros l’auto è divenuta studio mobile e ha permesso all’artista di lavorare direttamente nei luoghi in cui le opere sarebbero state installate. Per anni lo spazio della ricerca ha coinciso con gli spazi espositivi.
Dopo 10 anni, al Mart la Twingo si ferma temporaneamente e si fa opera: depotenziata della sua funzione di veicolo, diventa installazione multisensoriale. Nicolosi parcheggia l’auto in un non-luogo contemporaneo e architettonico, cerniera tra la città e il museo, il garage pubblico del Mart. Nasce così Twingo Monument: un monumento atipico e auto-ironico, un mini padiglione multisensoriale animato da luci interne ed esterne, frecce, suoni intermittenti e canzoni libere da diritto d’autore che risuonano nei locali del garage. Attraverso i finestrini, sono visibili all’interno della macchina gli oggetti dell’artista. L’opera dialoga con la dimensione spaziale dell’architettura e con quella temporale della memoria biografica che custodisce.
È intenzione dell’artista che Twingo Momument sia da intendersi come una “collezione pubblica”, un atto di generosità che mette in crisi l’idea stessa della privatizzazione delle opere d’arte.
Daniele Nicolosi, in arte Bros, (Milano 1981), studia alla facoltà di Disegno industriale al Politecnico di Milano e nel contempo realizza, a cavallo del millennio, numerosi wallpaintings in Italia e all’estero, sperimentando un linguaggio che verrà successivamente definito Street Art. Partecipa a esposizioni in gallerie private e musei come Palazzo Reale, Fondazione Arnaldo Pomodoro e Pac di Milano, Macro di Roma, Mart di Rovereto. Il Tribunale di Milano ragiona sul diritto della sua pratica artistica nel 2010 e 2018, argomento dibattuto anche su New York Times e International Herald Tribune. Nel 2015 è stato Direttore artistico per il rivestimento architettonico dell’Auditorium e del Conference Center per l’Esposizione Internazionale di Milano. Intanto si laurea in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha realizzato progetti di grafica per MPS e RCS. Firma scenografie per Teatro Stabile D’Abruzzo e Teatro Sociale di Sondrio. La casa editrice Skira dedica una monografia ai suoi esordi.