Inauguriamo oggi una nuova rubrica cinematografica, a cura di Giulia Serio, che via via ci guiderà alla scoperta dei film in sala, di quelli attesi e, perché no, di qualche bella scoperta da ricercare nel passato. Buona lettura… e visione!
Siamo a dicembre, arriva il Natale e con sé le vacanze, le corse per i regali e le noiose visite dai parenti. Fatevi un favore, mollate tutto, presepe, albero e decorazioni varie e ritagliatevi un paio d’ore, o meglio 110 minuti e fate un salto al cinema, perché le sale del nostro Cinema Etrusco ci propongono per questo mese (ma fino al 14/12 quindi non perdete tempo!) “Genius”, per la regia di Michael Grandage e con un cast di big come Colin Firth, Jude Law, Guy Pearce e Nicole Kidman.
Siamo a New York, fine anni venti. Maxwell Perkins (Firth), editor della Scribner’s Son, ha già curato l’edizione di romanzi che hanno reso celebri Francis Scott Fitzgerald (Pearce) e Ernest Hemingway.
In una sera d’inverno gli viene sottoposto il manoscritto del giovane ed esuberante Thomas Wolfe (Law), prolifico e instancabile paroliere. A differenza dei precedenti editori, Max sembra l’ unico a cogliere il potenziale di Wolfe, e a vedere in lui del talento, tanto che ne nascerà presto una collaborazione lavorativa, nonché una sincera amicizia.
Il focus è puntato sia sul rapsodico romanziere, il “genio” appunto, ma soprattutto su Max, che ci rivela la sensibilità del lavoro di editor, basata non solo sulla meccanica pubblicazione di un testo cartaceo, ma sulla passione per la scrittura e il desiderio di comunicare al pubblico una storia che valga la pena di essere letta. Ecco quindi che ogni giorno e ogni notte i due si dedicano ad una revisione capillare del monumentale testo di Wolfe, per consegnare alla critica esigente un’opera dalla perfezione formale.
Tuttavia il crescente rapporto dei due non sfugge agli occhi di Alina (Kidman), insicura e instabile moglie di Wolfe, che insofferente nel vedere il marito fagocitato dalla scrittura, metterà al corrente Max della vera natura di Tom, opportunista e privo di empatia per chiunque non sia uno dei sui amati personaggi. Preso atto della cosa, Max, che aveva riposto un affetto quasi paterno nel ragazzo tutto genio e sregolatezza, dovrà fare i conti con la sua natura acerba e distaccata…
“Genius”, biopic originale ma non troppo esplosivo affidato alle mani dell’esordiente Michael Grandage, con una sceneggiatura dai dialoghi vibranti, si snoda attraverso il rapporto lavorativo/affettivo tra editore e scrittore e ci porta all’interno del difficile mondo dell’editoria.
Perché andare in sala a vedere “Genius”? Per riscoprire il gusto e l’anima delle parole, la passione e la dedizione dietro ognuna di esse, per respirare l’odore di inchiostro che le compone febbrilmente su fogli sparsi, quelle parole <<strappate dalle viscere>> dello scrittore per essere consegnate ad un pubblico e ad una critica affamata e impietosa, stessa critica che tuttavia decretò il successo del “genio” Thomas Wolfe, e di scrittori del calibro di Fitzgerald e Hemingway, pilastri della letteratura dei ruggenti anni venti.
Giulia Serio