Riceviamo da Roberto Fanucci – lista Tarquinia terranostra e pubblichiamo
Apprendiamo con preoccupazione che la Regione Lazio sta valutando la soppressione dell’area di ripopolamento e cattura denominata “zona 52”. Una riserva naturalistica che per quasi il 90% insiste sui terreni dell’Università Agraria di Tarquinia e oggi è interdetta alla caccia.
Diciamo NO ad ogni valutazione che non tenga conto del territorio. Istituita 50 anni fa, da sempre costituisce un’area protetta dove gli animali possono riprodursi, nonché un presidio per la tutela della biodiversità animale.
A Roma nell’ambito della redazione del Piano Faunistico Regionale, il parere dell’ATC risulta favorevole alla modifica e questo significherebbe la parola fine alla riserva naturale e l’apertura alla caccia nella zona interessata da sempre, utile serbatoio di riproduzioni per la fauna locale.
Se da un lato questo è utile per la lotta alla proliferazione dei cinghiali, dall’altro compromette e manda in sofferenza altre specie anche migratorie che popolano l’area, per non parlare dell’interferenza con l’allevamento allo stato brado praticato dall’Ente.
Un provvedimento che scontenta tutti, figlio della incapacità di trovare risorse per il risarcimento dei danni provocati dai cinghiali e dell’utilizzo di validi sistemi alternativi per la selezione controllata dei capi.
Non possiamo accettare che questo avvenga senza che i soggetti interessati siano ascoltati, nel nome di una emergenza che rischia di provocarne altre. Su questo punto garantiremo il nostro assoluto impegno.