Riceviamo da Roberto Fanucci – Lista Tarquinia terraNostra e pubblichiamo
Le risorse economiche disponibili sono poche. Vanno investite nel modo migliore, soprattutto non vanno sprecate. Non si può lasciar deperire il patrimonio dell’Ente senza fare niente.
L’esempio più grave è Palazzo Vipereschi, la sede dell’Ente, dove praticamente viene utilizzato solo il secondo piano. Chiuso l’ufficio URP, chiusa la sala del Consiglio, muri cadenti e locali in disuso, uno stato di abbandono ingiustificabile per un palazzo che oltre ad avere un valore istituzionale lo ha anche storico e culturale.
La viabilità rurale altro punto dolente. Le strade sono un problema trattato solo a livello di emergenza e questo comporta un aggravio dei costi d’intervento. L’Ente deve dialogare con le altre istituzioni, tutti devono fare la loro parte e individuare un piano di azione periodico, la rete viaria è importante e strategica per il mondo agricolo.
I fontanili altro elemento del patrimonio dell’Ente che merita attenzione. La manutenzione è essenziale, da evitare la dispersione delle acque a causa del deperimento delle vasche, vanno contenute le piante infestanti. Ci sono fontanili in cui l’acqua è scarsa o non arriva più, il nostro impegno riattivarli e renderli efficienti e funzionanti.
Inaccettabile lo stato delle recinzioni. Nessun finanziamento attivato, interventi solo di rattoppo. Le recinzioni sono fondamentali per evitare che il bestiame faccia danni, ma sono altresì strategiche per l’allevamento e la delimitazione dei comparti di pascolo per aumentare la produzione.
Le aree pinetate sono malate e pericolose. Il rischio per la caduta degli alberi è notevole, a Spinicci come a San Giorgio e non c’è alcuna forma di controllo né di protezione, una situazione grave a cui porre immediatamente rimedio, perché quelle pinete vanno preservate e conservate. La manutenzione periodica e la programmazione costano meno delle urgenze, dialogare con gli enti esponenziali e con il Consorzio di Bonifica consente di massimizzare le risorse senza dilapidarle, non servono polemiche ma fatti.