Riceviamo da Alberto Tosoni e pubblichiamo
Quante cartelle esattoriali ci siamo trovati a dover pagare nel nostro percorso all’Università Agraria? Davvero tante, e certo non si tratta di “investimenti”, come vorrebbe far credere qualcuno, ma di problemi ereditati da chi ci ha preceduto.
Un ente di importanza estrema per Tarquinia è stato ridotto in una situazione economica delicata, e negli ultimi 5 anni abbiamo dovuto farci i conti noi dell’Amministrazione Borzacchi, peraltro unici candidati alle scorse elezioni (e vi invito a chiedervi come mai).
Riporto con piacere, a seguire, le parole dell’Amministratore uscente dell’Università Agraria, Fabio Nardi, oggi candidato a mio sostegno sostegno con la lista “Agraria Tricolore”, che con l’occasione ringrazio per il lavoro certosino svolto nella sua esperienza con l’Amministrazione Borzacchi.
“Al momento dell’insediamento nel dicembre 2017, l’Amministrazione Borzacchi ha riscontrato presso l’Agenzia delle Entrate Riscossioni, un importo complessivo di cartelle esattoriali già emesse per oltre 3.500.000 euro, che hanno generato oltre al fermo amministrativo dei veicoli dell’Ente durato oltre 10 anni, anche il pignoramento di importanti canoni derivanti dalla concessione dei terreni.
Grazie all’adesione alla definizione agevolata, la così detta “rottamazione”, fino ad oggi l’Amministrazione Borzacchi ha pagato oltre 970.000 euro di cartelle “rottamate”, con un risparmio netto di oltre 700.000 euro tra sanzioni ed interessi.
Per le cartelle esattoriali rateizzate, invece, sempre fino ad oggi sono stati versati oltre 450.000 euro.
Una ulteriore diminuzione del carico esattoriale per circa 250.000 euro si otterrà ultimando una procedura di riduzione delle sanzioni Inps prevista dal decreto milleproroghe dello scorso febbraio 2022, attualmente affidata al legale nominato dall’Ente.
Questo risultato è stato ottenuto grazie ad una oculata politica di risparmio ed ottimizzazione delle risorse a disposizione, compatibilmente con gli impegni di ordinaria amministrazione.
Solo assicurando la continuità di questa sana gestione, sarà possibile assicurare il rilancio dell’Università Agraria, senza promesse fumose ed irrealizzabili”