Riceviamo da Alberto Tosoni e pubblichiamo
Il nostro obiettivo è il benessere dell’Università Agraria di Tarquinia, e non fare una prova politica in vista delle elezioni per il Comune del 2024. Dunque iniziamo a parlare di alcuni passi del percorso che abbiamo in mente in ambito venatorio, di sottobosco, di tipicità, di natura, dicendo da subito che non prometteremo sensazionali progetti super costosi e chimere irrealizzabili, perchè a noi non piace prendere in giro i tarquiniesi.
Per quanto riguarda le attività venatorie, con l’Amministrazione Borzacchi abbiamo già riunito tutte le associazioni in dialogo, affrontando le novità per il settore. Proseguiremo questo impegno aprendo un dialogo in Regione per affrontare le istanze delle associazioni, studiando la fattibilità di aziende faunistiche venatorie, organizzando esposizioni correlate al settore, ampliando la sagra del cinghiale mediante collaborazione attiva con l’associazione che la promuove. Studieremo piani di preparazione di determinate aree del territorio, base imprescindibile per riportare a Tarquinia manifestazioni di settore importanti purtroppo perse senza che nessuno muovesse un dito.
Per quanto riguarda il patrimonio spontaneo del sottobosco, oltre a quanto già fatto (corso micologico, uscite alla ricerca di funghi, giornate dedicate alla micologia nelle scuole) vogliamo proseguire rendendo le attività nelle scuole appuntamenti fissi, portando ai ragazzi anche la conoscenza dei tartufi ed organizzando market con degustazioni dedicati a questi due prelibati prodotti. Diventerà un appuntamento fisso, da proporre sia a Pasqua che a Natale, il mercatino dei prodotti enogastronomici della Tuscia svolto con successo già lo scorso anno, a costo zero sia per noi (grazie ai volontari ed alla Pro Loco) che per i produttori locali che hanno aderito. E riproporremo un motore social dedicato al commercio locale, come già io personalmente ho sperimentato in periodo covid con il gruppo “Io compro a Tarquinia”, oltre a tante altre iniziative. Proseguiremo il dialogo con mense del circondario e supermercati per l’inserimento dei prodotti locali.
Riproporremo la festa della merca, come abbiamo fatto sempre tranne che in periodo caratterizzato dalle limitazioni connesse al covid, visto che abbiamo voluto dare priorità alla sicurezza.
Abbiamo già supportato associazioni nel fare conferenze e corsi aperti al pubblico su straordinari aspetti del mondo che ci circonda; abbiamo già studiato con loro, per il 2023, percorsi che coinvolgano le guide ambientali per far scoprire al pubblico aspetti nuovi e sorprendenti del nostro territorio. Daremo vita anche a mostre fotografiche e collaborazioni con le scuole.
La fallimentare piantagione di pawlonia che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto, onerosa e con potenziale guadagno ridicolo, è stata “messa a frutto” offrendo all’Istituto Cardarelli un luogo dove poter applicare gli studi in ambito agrario. Proseguiremo con questo tipo di partnership offrendo la priorità a scuole ed associazioni, con particolare riguardo all’inclusione: oltre ai progetti già avviati di fattoria sociale e golf rurale con l’associazione Autismo Cuori Blu, abbiamo anche già da mesi aperto il dialogo per portare associazioni che si occupano di ragazzi speciali a gestire delle aree piantumate. Insomma, vogliamo un’Università Agraria che si occupi di diffusione della cultura rurale e naturalistica del territorio, che sia promotrice e mediatrice per gli interessi dei cittadini, che sia baluardo di tradizioni e tipicità. E nei prossimi giorni parleremo del resto del programma.