Le distrazioni di Halloween o della festività del primo novembre non possono distrarre, in questi giorni, la politica tarquiniese, alle prese con una sorta di corsa contro il tempo per rispondere presente – ed in maniera convincente – alla chiamata alle urne per l’elezione del presidente e del consiglio d’amministrazione dell’Università agraria.
L’indizione del turno di votazione al 10 dicembre ha preso in contropiede un po’ tutti (anche lo stesso Ente, che ha dovuto ritirare in autotutela la riforma di statuto appena approvata, con la conferma perciò che si voterà con la vecchia legge elettorale), ed entro la prossima settimana si dovrà chiudere il cerchio su candidati, liste e programmi, già che tutto andrà consegnato con un mese d’anticipo (speriamo evitando i problemi e le polemiche legate alla consegna delle lista due anni fa).
I primi spoiler – cioè le anticipazioni prima del tempo – arrivano dal centrodestra, che pare abbia trovato un nome di sintesi per riproporre a via Garibaldi la filosofia di alleanze che ha portato alla vittoria in Comune guidata da Mencarini: il candidato presidente sarebbe Sergio Borzacchi, noto imprenditore nell’ambito della produzione agricola, sostenuto dalle forze di coalizione. Conferme ufficiali in tal senso dovrebbero arrivare già in giornata.
Nel PD, nulla di nuovo trapela rispetto ai giorni subito successivi al congresso: c’è chi parla di un possibile Blasi bis, con la ricandidatura del presidente che vinse due anni fa salvo poi dimettersi nell’agosto successivo. Il neo segretario Palmini è a lavoro, in tal senso, per trovare un nome in uno scenario che vede, realisticamente, difficile la formazione di alleanze con altre forze politiche.
Quella che ha segnato l’ultimo decennio circa, infatti, con Renato Bacciardi ed i Moderati Riformisti, vive una fase complessa dopo la netta separazione alle comunali. Se qualcuno dei MoRi potrebbe, infatti, riavvicinarsi al PD, difficilmente tra questi si troverebbe l’ex vicesindaco, dato invece per molto vicino a Gianni Moscherini, sulla scia della scelta al ballottaggio di giugno: ma, a quanto pare, manca ancora un nome del tutto convincente in vista della sfida elettorale.