(s.t.) Nove voti favorevoli, dieci contrari: con questo esito la votazione sulla proposta del nuovo statuto dell’Università Agraria di Tarquinia boccia il documento presentato dall’amministrazione Antonelli e di fatto sancisce la fine della maggioranza che la sosteneva. Dei dodici, attesi voti favorevoli che avrebbero dovuto rinviare la possibile approvazione alla prossima convocazione, infatti, ne sono mancati all’appello tre: pesano, come macigni, i no – l’uno legato all’altro – di Renato Bacciardi e Maurizio Tufarini, ai quali si è aggiunta, a giochi ormai chiari, l’assenza di Marco Gentili, in non buone condizioni di salute.
Compatta l’opposizione, contrario – anche se con maggiori aperture – Guarisco, a bocciare definitivamente il documento è quindi il fronte del Polo dei Moderati, che pure in giunta ha un rappresentante di peso come il vicepresidente Maurizio Leoncelli. Nonostante l’ormai evidente mancanza di una maggioranza, Antonelli ha comunque chiesto la votazione, proprio per sancire il veto politico di Bacciardi. “È stata una forzatura personale, dovevi cercare più collegialità: ritiralo e ne discutiamo”, le parole di quest’ultimo. “Altro che collegialità: tutti hanno capito che la trattativa non è sullo statuto, ma sulle gerarchie e sul chi farà cosa”, ha risposto Antonelli, aggiungendo che “ha vinto la Prima Repubblica”.
Subito prima del voto, il presidente ha rimesso il proprio mandato nelle mani del partito, di fronte all’evidenza della fine dell’attuale maggioranza, augurandosi però le dimissioni anche di altri.
È evidente, in effetti, come il voto contrario da parte di Bacciardi apra scenari politici che si allargano da via Garibaldi sino a piazza Matteotti. Se appare pressoché impossibile immaginare la prosecuzione dell’incarico da vicepresidente per Leoncelli, in seria crisi potrebbero essere anche i rapporti a livello comunale, con il Polo dei Moderati che ha dalla sua gli incarichi di vicesindaco ed assessore all’urbanistica proprio di Bacciardi e quello di assessore alle problematiche giovanili di Letizia La Valle. Ci saranno ripercussioni anche in Comune? “È probabile – è stata la risposta a caldo del segretario PD Angelo Centini – Chiaro che dopo quanto accaduto vada fatta una verifica a tutti i livelli”. Perché, come lo stesso Centini conferma, gli accordi pre consiglio erano altri: e evidentemente secondo il PD non sono stati rispettati.