Agraria, polemica sul filo di lana. Di alpaca

Diamo, di seguito, conto del botta e risposta tra Manuel Catini e Luigi Caria in merito all’idea di allevamento degli alpaca lanciata da quest’ultimo.

Ringraziamo il consigliere Caria per averci informato su un tema per molti sconosciuto quale l’allevamento dell’alpaca, ma ora torniamo alla realtà. Un pensiero che seppur condivisibile trovo sinceramente fuori luogo, forse Caria sta preparando la strada per proporre l’allevamento di alpaca all’Università Agraria? In questo momento avremmo preferito ascoltare i suoi preziosi interventi su questioni che risultano essere molto più importanti per l’ente e per la Città, tanto per citarne una ricordiamo la barzelletta di nome agriturismo.

Parlare di opportunità di lavoro per i giovani non può essere, in un momento cosi delicato, un continuo slogan elettorale, occorre dare seguito a quanto troppe volte sbandierato e mai realizzato anche dallo stesso disattento consigliere. Dove sono i posti di lavoro promessi dal consigliere Caria e dai suoi superiori in occasione delle ultime campagne elettorali? Dove sono quei nuovi orizzonti che tanto vantava? Come mai Caria non si batte con i colleghi di maggioranza per tentare realmente di offrire opportunità ai giovani, e non solo, facendo proprie anche tutte quelle proposte che vengono dall’opposizione? L’Università Agraria deve a mio avviso vincere altre importanti sfide prima dell’alpaca, una tra tutti quella del turismo agricolo e naturalistico di cui noi siamo sempre voluti essere garanti. Mi auguro che questa sia una delle sporadiche uscite del consigliere Caria e che tale rimanga senza l’avallo del Presidente Antonelli. Forse questa volta avrebbe fatto meglio a fare quello che di solito è sua abitudine in consiglio: ascoltare in religioso silenzio.

Manuel Catini
Consigliere Pdl Università Agraria Tarquinia

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Mai parlato di Alpaca alla Roccaccia. Come sempre Catini non ha capito, ma questa non è più una notizia. Bastava leggere oltre il titolo per evitare di fare la solita figuraccia. In crisi di astinenza da presenza sui giornali, si attacca ai poveri alpaca per costruire un teorema indegno di Pitagora.  Io ho solo inteso dare un contributo, un’informazione per chi volesse approfondire un tema che in Toscana e in Umbria, regioni storicamente avanti, sta trovando terreno fertile, un’idea per allevatori e aziende che vogliano diversificare.

Non avevo dubbi che Catini avesse difficoltà a comprendere, visto che il suo mondo e i suoi interessi, si confinano tra il Marta e il Mignone. Ho espresso un’idea, e con arroganza sono stato invitato al silenzio, un comportamento indegno e presuntuoso. Un atto arrogante, da professorino, forse sarebbe bene scendere dal piedistallo del predestinato. Ciascuno ha diritto a esprimere il proprio pensiero e Catini non può permettersi di giudicare quello degli altri. Abbiamo un allevamento di bovini e cavalli maremmani di ottimo livello, non ci serve la lezione del tuttologo Catini, stiamo diversificando con l’allevamento delle Lepri alla faccia dell’immobilismo. L’Università Agraria di Tarquinia è riconosciuta ovunque come un punto di riferimento per la Maremma, nonostante le campagne di denigrazione fatte da Catini in primis.

Quanto ai nuovi orizzonti pensi al suo tramonto precoce. Non ho mai promesso un posto di lavoro in vita mia, perché io vivo del mio di lavoro e ho rispetto per chi non lo ha, non sono come chi vede nella politica la prospettiva dei suoi guadagni futuri. Sul tema non prendo lezioni da Catini.

Quanto alle proposte fatte da Catini sono semplicemente inesistenti, carta canta, è un maestro delle polemiche sui giornali e per lui fare politica si limita a questo. In sintesi ha urlato al lupo al lupo, inventandosi gli Alpaca alla Roccaccia e così ha ottenuto l’ennesimo articolo che qualcuno ritaglierà per lui.

Luigi Caria
Capogruppo Polo Civico Sinistra – Università Agraria di Tarquinia