Riceviamo e pubblichiamo
Scacco matto per Blasi che ieri sera con la ratifica delle dimissioni in Consiglio chiude la sua esperienza alla guida dell’Università Agraria. Un’uscita di scena avvenuta nel peggiore dei modi e senza dare alcuna spiegazione tanto al consiglio quanto alla cittadinanza.
I conflitti interni al Partito Democratico e le continue litigate con gli alleati Moderati Riformisti sono diventati in questi dieci mesi una vera e propria barzelletta consegnando all’ente un’ amministrazione lontana dalle reali esigenze della Città. Lo scarica barile sulle responsabilità di questa indegna gestione a cui stiamo assistendo in queste ore testimonia la mancanza di idee e di programmazione per un ente che proprio in questo momento ha bisogno di una gestione attenta, oculata, che guarda al futuro, agli interessi generali della collettività e per nulla a quelli politici.
Eravamo stati buoni profeti nel dire che questa amministrazione non avesse vita lunga ed oggi arriva la conferma che avevamo ragione. Fa sorridere l’appello lanciato dal Partito Democratico per risollevare le sorti dell’Università Agraria: parlano di risparmi e riduzione di indennità, ma quando il 28 aprile scorso portammo in consiglio una mozione che faceva risparmiare all’ente 30.000 euro di indennità degli amministratori, da gestire in maniera diversa e responsabile le loro mani si alzarono solo per bocciarla. Incapaci di eleggere un presidente del consiglio, incapaci di modificare uno statuto nonostante una commissione che solo il nostro gruppo è riuscita a far lavorare, incapaci di programmare e risanare un ente che dicono navighi nei debiti dimenticando però che sono gli stessi ad aver amministrato negli ultimi dieci anni.
“Dicono” perché ancora oggi alle nostre numerose richieste sulle posizioni debitorie, sulle rateizzazioni in essere e su tanto altro non abbiamo ricevuto nè copie nè risposte. Blasi è stato messo a nudo ed oggi come un pugile privo di forze alza bandiera bianca dimostrando alla cittadinanza i limiti della sua gestione politica e amministrativa evidenziando una frattura netta con le forze alleate, riuscite a farlo cadere con le sue stesse mani. Soggiogato dalle ambizioni di qualche piccolo leader del palazzo comunale ha trasformato l’Università Agraria in un campo di battaglia per le prossime elezioni comunali incurante delle problematiche serie che affliggono l’ente. Credevamo fosse tutta una “falsa” ideata ad hoc come già spesso accaduto ma invece dobbiamo ricrederci. Aspettiamo le scuse pubbliche perché è il minimo che si possa fare di fronte a tutta questa situazione sperando che decorrano presto questi 20 giorni e si torni alle urne subito. Saremo nuovamente l’alternativa a questi personaggi consapevoli di aver trovato unità, voglia di fare e tante nuove persone al nostro fianco.
Manuel Catini
Alberto Tosoni
Alessandro Guiducci
Andrea Serafini
Roberto Fanucci
Silvio Torresi