Riceviamo e pubblichiamo
“L’ICI sui terreni agricoli rimane un tributo ingiusto, tanto più se applicato alle proprietà collettive, ma la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione dopo quasi un decennio di contenzioso oneroso, pone l’obbligo per l’Università Agraria di far fronte, sui 6300 ettari di proprietà di tutti i cittadini” spiega l’assessore Renzo Bonelli.
“Importante evitare una doppia ingiustizia, abbiamo scelto di far contribuire al pagamento dell’imposta, con un onere di refusione, peraltro in forma ridotta e in ragione della produttività dei terreni chi di fatto conduce gli stessi ricavandone un utile economico diretto. – aggiunge Bonelli – Gli uffici hanno lavorato in maniera impeccabile, annullando ogni anomalia sui redditi domenicali catastalmente fissati contenendo gli aumenti che variano dai 20 a 40 Euro per Ettaro dopo oltre un quindicennio di blocco dei canoni. Peraltro le quote e i terreni dell’Università Agraria non sono in affitto ma in concessione annuale precaria e tale onere sarebbe potuto essere caricato per l’intero sul concessionario cosa che non è naturalmente avvenuta”.
“Chi detiene lotti di terreno contribuisce già al pagamento di imposte come l’ICI – continua Agate – per le quote un ritocco complessivo che comunque viene dopo quasi quindici anni di canoni invariati. Vale la pena ricordare infatti che la corrisposta dovuta all’Ente è stata suddivisa in voci esplicative al solo fine di rendere ancor più chiara e trasparente la scelta operata e che altre realtà come i campeggi pagano regolarmente il tributo”.
“Siamo infatti davanti al pagamento di un valore unitario – prosegue Agate – l’ammontare, in quota parte, sarà impegnato dall’Ente per rifondere quanto dovuto per il pagamento dell’ICI sui terreni agricoli. Ingiusto far fronte con i soldi di tutti gli utenti al pagamento del tributo anche per quei terreni dove alcuni utenti hanno un utile diretto derivante dalla conduzione del terreno stesso. Indicazione che abbiamo mutuato anche dal Bilancio partecipato e dalla preoccupazione di numerosi cittadini”.
“Né il Comune né l’ Università Agraria – concludono Bonelli ed Agate – possono eliminare il pagamento dell’ICI sui terreni agricoli, sarebbe sufficiente che nella Legge Finanziaria nazionale si riconoscessero esenti Enti come le Università Agrarie, e in un momento di crisi del mondo agricolo, togliere un ingiusto balzello ai terreni agricoli. In questi anni nessuna forza politica è riuscita a farsi ascoltare in Parlamento, con un danno ingiusto nei confronti dei cittadini”.