Riceviamo e pubblichiamo
Le indennità di carica agli amministratori della gestione Antonelli non sono certamente ferme dal 2005 come invece affermato da Antonelli il 29 maggio scorso, perché delle due l’una: se le indennità sono ferme dal 2005, perché il 22 agosto 2007 con delibera di giunta n.153 si sono deliberate le “maggiorazioni” delle indennità del presidente, del vicepresidente, degli assessori e del presidente del C.d.A.?
Premesso che in questo contesto le cifre in euro delle “maggiorazioni” avrebbero certamente la precedenza, ci sono da evidenziare le motivazioni avanzate dall’amministrazione Antonelli per giustificare quindi tali “maggiorazioni”. Si legge infatti sulla delibera n.153 del 2007, “dato atto che dette indennità necessitano di adeguamento in relazione all’impegno programmatico e politico che nel corso di questi ultimi anni è aumentato per consentire all’Università Agraria di crescere e di essere in primo piano nel panorama locale”. Ci si domanda, quale lo “sforzo” programmatico e politico dell’amministrazione Antonelli dall’agosto 2007 ad oggi tale da giustificare queste “maggiorazioni”?
Le cifre in euro delle indennità di carica sono: per il presidente dell’Ente si passa da 800 a 1200 euro mensili, con 400 euro di “maggiorazione”; per il vicepresidente si passa da 362,00 a 800 euro mensili, con 438,00 euro di “maggiorazione”; per gli assessori ed il presidente del C.d.A. si passa da 259,00 a 700 euro mensili, con 441,00 euro di “maggiorazione”.
È chiaro che le indennità non sono state proprio così ferme dal 2005 come affermato da Antonelli, ma si sono mosse, gravando così sul bilancio dell’Ente per un importo annuo di circa 70.000 euro. A seguito dell’affermazione del presidente Antonelli depositeremo un’interrogazione su tale questione, certi che si sia palesato per Antonelli o un “lapsus calami”, in sostanza un “errore dovuto alla penna”, o meglio un “vuoto di memoria”.
Alessio Gambetti
Consigliere Popolo della Libertà all’Università Agraria di Tarquinia