Riceviamo e pubblichiamo
Bilancio 2015, la certificazione della definitiva solidità dell’Università Agraria di Tarquinia. Dopo il passaggio in commissione si va verso il consiglio con dati più che confortanti. Il lavoro di questi anni ha dato frutti. Passato l’incubo del 2009 e le due sentenze della Corte di Cassazione, con relativa condanna, riferite all’IRPEG – IVA degli anni 1998-1999 e alla questione ICI degli anni 1993-1998, capaci di generare un problema da quasi 3.500.000 euro. Un debito risolto in questo quinquennio, grazie ad operazioni come la “datio in solutum”, dove si è concretizzata la collaborazione tra Istituzioni. In questi anni si è lavorato per risanare, ma anche per far crescere il bilancio dell’Ente. La realizzazione di lotti funzionali e il superamento parziale delle quote terriere, non solo hanno risposto alle esigenze del mondo agricolo e realizzato un’importante riforma strutturale dell’Ente, ma hanno garantito un aumento del gettito pari a 170.000 Euro annui rispetto al 2005. Abbiamo investito e diversificato su nuove attività come l’allevamento delle lepri e puntato sulle energie rinnovabili, che hanno portato risorse per oltre 250.000 euro. Un percorso che poteva dare ben altri dividendi, se non fossero venuti meno gli incentivi statali. In generale aumentano le produzioni e si riducono i centri di costo, nel rispetto del patrimonio gestito e senza far venir meno l’aiuto al tessuto cittadino. Per il futuro lasciamo prospettive di crescita importanti: basta a tal fine segnalare l’avvio del piano di lottizzazione di San Giorgio, prossimo alla definizione, con un valore di milioni di euro. Capitolo IMU: in queste ore si decide la sorte delle proprietà collettive in merito all’esenzione. Siamo in contatto diretto con i nostri referenti parlamentari. La votazione, sull’emendamento presentato, ha dato esito favorevole, ma aspettiamo ancora a cantare vittoria. Se ciò fosse confermato, sarebbe un risultato storico e una boccata di ossigeno per i nostri utenti agricoltori. Giusto ricordare che le corrisposte sono invariate dal 2005, anno in cui ci siamo insediati, e gli aumenti sono stati solo generati dall’imposta applicata.
Il Presidente Alessandro Antonelli