Riceviamo e pubblichiamo
«Sull’IMU sempre peggio». Ha esordito in questo modo il presidente dell’Università Agraria Alessandro Antonelli, nelle sue comunicazioni durante il consiglio di lunedì 28 aprile. «Superate le zone svantaggiate, il nuovo criterio di esenzione dal tributo sarà l’altitudine. In via generale saranno esentati i terreni agricoli situati sopra i 700 metri sul livello del mare. – ha spiegato – Aumentano quindi i comuni in cui si dovrà pagare l’IMU, ma contestualmente non diminuisce l’importo, visto che i moltiplicatori di calcolo rimangono invariati. Magra consolazione: non saremo più l’unica Università Agraria d’Italia a pagare il tributo. Agevolazioni, ma non esenzione per IAP e coltivatori diretti. L’esigenza dello Stato è la copertura dei 350 milioni di euro, oltre a quelli già oggetto di tributo negli anni precedenti. È quanto si evince dall’articolo 22 del c.d. “DL Irpef”. Lo scopo non è verificare quali terreni è giusto esentare, ma garantire il gettito: l’indicazione geografica dei territori esentati deve basarsi esclusivamente su questo parametro economico. Se queste indiscrezioni fossero confermate, saremmo davanti a una vera ingiustizia, cui si deve porre rimedio. Ai nostri terreni si continuerà ad applicare il moltiplicatore massimo, non capendone la natura demaniale e civica. Il tutto con grave danno agli agricoltori che, nella maggior parte dei casi, andrebbero in regime agevolato se riconosciuti autonomi soggetti d’imposta. Ricordiamo che l’IMU incide per la metà di quanto corrisposto all’Università Agraria. Capisco l’attenzione dei sindacati su altri argomenti a rilevanza politica e locale, ma su questo tema il mondo agricolo ha bisogno del loro aiuto. È necessario intervenire sulla norma nazionale. Unica speranza è che, riguardando un maggior numero di soggetti e comuni coinvolti anche nella provincia di Viterbo, qualcosa si muova». Il consiglio si è svolto come da previsioni: è stato approvato il conto consuntivo con 13 voti favorevoli e 3 contrari, è avvenuto il riconoscimento bipartisan per il lavoro svolto dal collegio dei revisori ed è stato approvato all’unanimità l’autorizzazione all’alienazione di area edificata legittimamente da privati.